Speranza: da oggi la gestione della pandemia diventa ordinaria, ma non è finita

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“Questi due anni ci hanno insegnato che il Sistema sanitario nazionale è davvero la cosa più importante che abbiamo” Speranza: da oggi la gestione della pandemia diventa ordinaria, ma non è finita

Il ministro della Salute Roberto Speranza

La pandemia non è finita, ma si sta provando a gestirla con strumenti ordinari. Intervenendo ai microfoni di Radio Rai 1 il ministro della Salute Roberto Speranza spiega: “Da oggi cambia la gestione della pandemia: non sarà più di natura straordinaria, passeremo ad una gestione ordinaria e questo perché abbiamo tassi di vaccinazione molto alta ed antivirali efficaci, entriamo in una fase diversa, ma dobbiamo restare con i piedi per terra perché non c’è un pulsante off che spegne la pandemia, la pandemia è ancora in corso, il virus ancora circola”.

Il Ssn è la cosa più importante che abbiamo

“Va detto anche che questi due anni ci hanno insegnato che il Sistema sanitario nazionale è davvero la cosa più importante che abbiamo. Oggi siamo a 124 miliardi del Fondo sanitario, ovvero 10 miliardi in più in due anni, cosa che non si era mai vista”, prosegue Speranza a Radio anch’io. “Ora la sfida di fondo è la costruzione di un nuovo Ssn”.

Vaccino è arma essenziale

“La quarta dose in questo momento non è prevista per tutti. C’è una discussione in corso. Io sto favorendo questa discussione soprattutto a livello europeo, perché non ci siano decisioni divergenti tra i diversi Paesi, su una quarta dose per la popolazione più fragile. Stiamo parlando non solo degli immunocompromessi per cui la quarta dose è già raccomandata e si può già fare, ma anche per le persone più anziane”.

Sull’età per cui la quarta dose sarà eventualmente raccomandata – sopra gli 80, 70, 75 anni – il ministro ha poi precisato che “ci sono ipotesi diverse su cui ragionano diversi Paesi. Io ho chiesto alla Commissione europea di darci un’indicazione univoca perché non ha senso che a Berlino si dica 70 anni e a Parigi si dica 80 anni. Siamo una comunità e abbiamo bisogno di fare una scelta condivisa. Quando si parla di quarta dose, non si parla di quarta dose per tutti ma solo per le fasce più fragili”, ha concluso Speranza.

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