Oggi parliamo del Lavatoio Pubblico di Strettura. Al centro della piccola frazione ai piedi del Valico della Somma con l’ex Scuola Elementare è tutto quello che rimane di una identità storica del piccolo agglomerato di abitazioni attraversato dalla Vecchia Strada Flaminia .
Alcuni anni fa il Comune di Spoleto decise di mettere in sicurezza il sito il quale presentava cedimenti nella sua struttura. Al termine dell’intervento tutto quello che rappresentava la struttura originale fu cancellato e con esso la storia senza rispettar e preservare, sotto il profilo paesistico, ambientale, culturale e sociale”, per riaccendere quel “dialogo armonico con il paesaggio ed il contesto rurale” che il vecchio lavatoio aveva con la sua semplice qualità architettonica.
Le prime riflessioni partono da una analisi sulla storia e la tradizione del territorio, domandandosi ciò che rappresenta la consuetudine di vivere un piccolo spazio, come luogo di socialità e peculiarità all’antico lavoro femminile.
Analizzando il territorio attraverso una scala di dettaglio, significa andare alla ricerca di proposte per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, attraverso elementi costitutivi del patrimonio territoriale e paesaggistico come veri e propri segni del tempo che passa; significa andare alla ricerca di quella piccola architettura, di quei piccoli spazi ricchi di storia, memoria e tradizione, un prezioso recupero architettonico, ambientale, paesaggistico mentendo in atto metodologie corrette al restauro. La differenza tra il vecchio e il nuovo balza agli occhi (ma si può «carpire» oggi con le immagini in primo piano di quei pali in ferro che sorreggono tutta la struttura.
(il sottotetto del lavatoio pubblico)
Il problema, infatti, non era solo mettere in sicurezza il sito , ma «come» questa operazione venne condotta. Ancora una volta, rispetto al patrimonio, è l’atteggiamento culturale (o l’ignoranza) a dettare legge. Un atteggiamento che si trasforma in economico – secondo quanto risulti all’epoca furono investiti migliaia di Euro, soldi pubblici per ottenere un lavoro fatto male, o per rinforzare posizioni politche /amministrative sul territorio. Oggi e il lavatoio pubblico è lì sotto gli occhi di tutti, non solo da qualche mese anche l’erogazione dell’acqua è stata interrota e tutti gli inviti a riaprirla non hanno ottenuto alcun tipo di riscontro. Sperare in nuovi investimenti per riportare il lavatoio alle sue fattezze originali è impensabile con la crisi economica che attraversa il Comune di Spoleto , certo ridonargli la sua meritevole immagine e lo spazio nella storia sarebbe cosa gradita a tutti.
Rosario Murro
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