Covid-19, Artigiani: il rischio di una totale chiusura è dietro l’angolo

Mentre in alcune città la ‘Movida impazza tra le strade con elevati affollamenti nei pressi dei bar e locali , con il rischio che potrebbe riportare alcune Regioni ad un ulteriore chiusura ,   in Italia negli ultimi tre mesi quasi 11 mila aziende artigiane hanno chiuso, e senza aiuti il numero potrebbe salire a 100mila a fine 2020.

Numeri allarmanti che alla fine porterebbero alla perdita di almeno 300 mila posti di lavoro, effetto schock a seguito pandemia da Covid-19.

Tanti gli artigiani che in questi due mesi e mezzo di lockdown, non hanno ottenuto alcun  sostegno al reddito , le  difficoltà e non sono state poche coloro , alla fine  in tanti hanno ipotizzato , chiusi  all’angolo del ‘Ring’  di gettare la spugna  e  di abbassare definitivamente la saracinesca.

C’è da dire che l’Artigiano , il motore per cultura e tradizione italiana , non è abituato ha mollare mai. C’è voglia di lottare, di resistere, di risollevare le sorti economiche ognuno nella propria attività.

La speranza che il Governo nei prossimi mesi adotti misure adeguate tenendo conto che negli ultimi 11 anni lo stock delle imprese artigiane è crollato di quasi 200mila unità, al 31 marzo 2020 le aziende artigiane attive in Italia ammontavano a 1.275.970. E’ necessario  erogare a queste attività importanti contributi a fondo perduto e di azzerare per l’anno in corso le imposte erariali: come l’Irpef, l’Ires e l’Imu sui capannoni.

La storia italiana si rifà a questo comparto e la riduzione causa chiusura potrebbe abbassare notevolmente la qualità del made in Italy

Per ora il Governo  con il decreto Rilancio (469 pagine),  sono state introdotte diverse misure tra cui l’azzeramento del saldo e dell’acconto Irap in scadenza a giugno, la riproposizione dei 600 euro per il mese di aprile e la detrazione del 60% degli affitti, neglio sarebbe concentrarsi su tre voci: famiglie, indennizzi diretti alle imprese e taglio delle tasse.

Rosario Murro