Nel 2024 ci sono già state 181 morti sul lavoro. Proposta di legge sul reato di omicidio sul posto di lavoro

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Dopo il crollo del cantiere Esselunga di Firenze dello scorso 16 febbraio, si contano già altre vittime, come per esempio un 36enne a Nardò e un 52enne a Pratola Serra e un’operaio morto in un cantiere edile a Olbia dopo essere caduto da un ponteggio e nell’Oristanese un operaio e il proprietario di un terreno sono precipitati da una piattaforma rialzata mentre stavano tagliando dei rami di un albero.-

Il crollo del cantiere di un nuovo supermercato della catena Esselunga a Firenze lo scorso 16 febbraio aveva già portato a quota 145 il numero delle morti sul lavoro del 2024. Al dato, riportato da La Stampa, si sono aggiunti nei giorni successivi altri casi, come per esempio quello del 36enne collaudatore vittima il 21 febbraio di un incidente tra un’auto e la moto che guidava sulla pista Porsche di Nardò, in Salento, e quello che il giorno successivo ha visto protagonista un operaio 52enne schiacciato mortalmente da un macchinario nello stabilimento Fca Stellantis di Pratola Serra, in provincia di Avellino.

Sale a quota 181 il numero dei morti sul lavoro, considerando i lavoratori scomparsi in itinere (quelli per esempio deceduti sul tragitto casa-lavoro) e che prende in considerazione solo i lavoratori regolari. Nel primo bilancio del 2023 da parte dell’Inail,considerando sia quelli in occasione, sia quelli in itinere, sono infatti stati in totale 1041 i decessi denunciati, mentre nel 2022 erano stati 1090, il 4,5% in più. In particolare, erano stati i decessi avvenuti in itinere a diminuire dai 300 del 2022 ai 242 del 2023. Erano invece aumentati di nove unità quelli in occasione di lavoro, da 790 a 799.

Il caso di Firenze rientra tra gli incidenti mortali definiti dall’istituto “plurimi”. L’anno scorso sono state in totale 36 le vittime di 15 diversi infortuni. Di esse, 22 con un mezzo di trasporto coinvolto. L’Inail nel suo rapporto ricorda per esempio la morte di cinque addetti alla manutenzione dei binari della ferrovia travolti da un treno a Brandizzo, in provincia di Torino, ad agosto, ma anche la deflagrazione in una fabbrica di fuochi d’artificio che a settembre è costata la vita a tre persone in Abruzzo.

C’è anche chi solo per miracolo si è salvato

Un 65enne lavoratore edile albanese è caduto mentre lavorava sulle impalcature in via Felice Contelori nel centro storico di Cesi (Terni) Il tavolato all’altezza del primo piano ha in parte attutito la caduta, alcuni residenti testimoni del fatto raccontano che l’operaio è rimasto cosciente e si lamentava molto per il dolore. Le indagini sono in corso per stabilire la dinamica dell’incidente e se il cantiere rispettasse le norme di sicurezza.
E’ successo il giorno stesso dello sciopero nazionale di 2 ore degli edili e dei metalmeccanici proclamato da Cgil e Uil per rimettere al centro il problema della sicurezza sul lavoro in seguito ai 5 morti nel cantiere di Firenze.

La proposta di legge sul reato di omicidio e lesioni sul lavoro

I numeri che abbiamo visto fin qui rendono quanto mai attuale l’idea di introdurre una legge sull’omicidio sul lavoro. Un progetto che se parla da anni e che prende spunto dalla normativa relativa al reato sull’omicidio stradale (così come previsto dalla Legge n. 41/2016). Sono anni, ormai che se ne parla, e l’ipotesi che è ventilata più volte è quella di muoversi sulla falsariga di quello che è avvenuto per il codice della strada ed applicarlo, in qualche modo, anche agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali.

Gli incidenti mortali sul lavoro, periodicamente, indignano l’opinione pubblica e non lasciano indifferente il legislatore. Anche se, praticamente parlando, sono anni che se ne parla, senza che sia stata realmente attivata una legge che possa in qualche modo tutelare chi lavora.

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