Scempio a Strettura

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Scoperta una nuova discarica abusiva

Vecchie e nuove discariche abusive nascono e “crescono” sulla strada che collega la Flaminia al centro abitato di Strettura. A pochi passi dall’incrocio per chi proviene da Terni, dove c’è uno slargo che conduce ad alcuni terreni privati e, prima dell’esplosione della Pandemia, al “quartier generale” delle lucciole africane, balza agli occhi questa autentica vergogna a cielo aperto. Che, per la posizione e lo stato in cui versano i rifiuti, non può essere sconosciuta agli abitanti della frazione più a sud di Spoleto. Un vero scempio per un paese che denuncia, a gran voce, di essere trattato come il “figlio di un dio minore” rispetto alle altre realtà periferiche spoletine: dalla carenza di manutenzione delle strade, alla scarsità di pubblica illuminazione, alla mancanza di uno spazio di verde attrezzato degno di questo nome, alla dislocazione quantomeno rivedibile dei cassonetti per la spazzatura.

Gli ultimi accumuli, che Spoletonline ha scoperto casualmente, sono proprio alle spalle della Flaminia. Una piccola “isola dell’illegalità” a due passi dal centro abitato.  “Come abitante di Strettura – denuncia Rosario Murro, responsabile Dipartimento crisi industriali di FdI – ci siamo resi conto che stavolta siamo davvero al limite. Le discariche vecchie continuano a crescere e quelle nuove sembrano nascere di giorno in giorno. A questo punto, siccome siamo nel pieno della stagione estiva, mi sento di chiedere ai residenti di vigilare, collaborando con gli organi preposti, affinché vengano individuati coloro che deturpano l’ambiente. Già si registrano segnalazioni di roditori ed insetti. Se non manteniamo pulito il paese in cui abitiamo rischiamo le solite invasioni di animali, in un momento molto delicato per la salute e l’igiene di tutti noi”.

Il campionario dei rifiuti è vastissimo: si va dai materiali di risulta provenienti dai cantieri edili, a tavolame in legno, pneumatici rotti e, persino, due paraurti di automobile che i soliti “furbetti” abbandonano dove capita per  evitare le spese di smaltimento. Una legge regionale del 1997, infatti, impone il pagamento di un tributo per chi conferisce i rifiuti nelle discariche autorizzate. Ed ecco che allora, come recita l’adagio, “fatta la legge trovato l’inganno”.  Il problema è comunque di più ampia portata ed investe l’intero territorio comunale. Occorre, quindi, da parte del Comune, realizzare un censimento dei siti abusivi proprio come avvenne, qualche anno fa, con l’ausilio delle associazioni venatorie, le quali possono svolgere la funzione di “sentinelle” del territorio per puro spirito sussidiario e di volontariato.

Renzo Berti

www.spoletonline.com

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