Kata, il mistero della bambina scomparsa a Firenze

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(RaiNews24.it)-.Sono passati dieci giorni senza avere alcuna notizia di Kataleya. Poche cose sono certe, tra queste, che la bambina non si trova all’interno dell’ex hotel dove viveva con la mamma e il fratello di otto anni.

Che la bambina sia andata via dalla struttura utilizzando una uscita alternativa, è quasi certo. Come riportato da La Nazione, non vi sono quasi più dubbi che Kata abbia usato il passaggio sul retro, scavalcando il muro. E, dunque, che l’intera operazione sia stata pensata e pianificata sul filo dei minuti.

Un nuovo impulso alle indagini potrebbe arrivare poi dalle dichiarazioni che il padre della bambina, Miguel Angel Romero Chicclo, ha rilasciato ieri di propria spontanea volontà al sostituto procuratore Christine von Borries.

Oggi alle 15 i genitori di Kata sono entrati nell’edificio insieme al loro consulente Luciano Garofano, generale dei carabinieri in congedo e già comandante del Ris di Parma. Ad accompagnarli gli avvocati Zanasi e Matteoni.

Secondo quanto si apprende, il padre di Kata ha voluto ribadire di non essere mai stato coinvolto negli scontri e lotte tra gli occupanti dell’hotel dato che, in questi ultimi mesi, si era sempre trovato in carcere.

Se la scomparsa della bambina è stata frutto di un sequestro per vendetta, l’uomo si sarebbe, insomma, dichiarato estraneo a quanto accaduto. Lo scambio di persona è una delle ipotesi che c’era sul tavolo degli inquirenti anche prima. Secondo l’uomo gli episodi accaduti in quelle stanze dimostrano che non era la figlia l’obiettivo del sequestro, ma un’altra piccola.

Le due maxi ispezioni effettuate domenica e lunedì scorsi da parte di tutte le forze speciali dei Carabinieri  – Ros, Gis e Sis –  hanno infine concluso che della cinquenne non c’è traccia, nemmeno morta.

E, per esclusione, se non c’è il corpo, l’ipotesi del sequestro adesso appare come la principale, se non unica, strada da percorrere fino in fondo.

Dopo lo sgombero, l’ex hotel in due giorni è stato esaminato in modo minuzioso e nulla è stato lasciato da parte: ogni angolo di seminterrato e di tetto, lo scannafosso, vani, camere e stanze di servizio; aree tecniche, elettrodomestici e impianti; eventuali pertugi, pozzi, punti di caduta o nascondigli – tutto è stato controllato, visionato, analizzato.

Nella mattina di lunedì sono stati fatti arrivare anche due camion del servizio autospurghi per liberare le fosse biologiche in modo da poterle scandagliare con telecamere.

Le ricerche di Kata a Firenze

Adesso l’Astor appare sigillato: alcuni fabbri hanno chiuso tutte le porte e sbarrato le finestre, affinché nessuno entri violando il sequestro preventivo disposto dal tribunale. Un vigilantes privato è stato istruito dai carabinieri per presidiare di notte la struttura.

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