Giorgia Meloni – Silvio Berlusconi :il Day-After

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Berlusconi:” ho chiesto alla Meloni tre ministeri, mi ha riso in faccia, ne ho chiesti due, ha riso ancora, ne ho chiesto uno, ha detto ok”

Le voci che si rincorrevano di tensioni tra Giorgia Meloni e Silvio berlusoni vengono subito sopite   e si smorzano i toni per chiarire l’equivoco e rassicurae:  nella coalizione Fd’I .

Lega e Forza Italia  nessun tipo di problema, eppure il leader di Fi Suilvio Berlucsoni non si è risprarmiato alcune dichiarazioni che lo hanno riavvicinato a Putin , anche se il cavaliere ha parlato di  superalccolici e  scambio di bottiglie tra Vodka russa regalata da Putin a Berlusoni , e il cavaliere a ricambiato con una serie di bottiglie di  Lambrusco  

Sulle crepe all’interno della colazione non sono mancatealcune dichiarazionidi esponeneti politici del centrodestra, che assicuranol’adesione ai volari dell’occidente , al Patto Atlantivo , sottolinenado che il centrodestra resterà unito e che alcune incompresioni sono naturali e fisiologiche.

Insomma, sono partite le autobotti per domare i principi d’incendio. Purtroppo le parole di Silvio Berlusoni sul rinnovato rapporto d’amizia con Putun, quel fuocherelli ancora arde ed ha lasciato il segno, i una giornata (quella di ieri) che riaccende forti tensioni tra gli aleati nella colazione.

Giorgia Meloni non ha commentato la sortita, a parlare è stato il  confermato capogruppo Fd’I alla Camera Francesco Lollobrigida: “Berlusconi non ci mette nemmeno un po’ in difficoltà. La linea di Giorgia Meloni e FdI è chiara. Noi siamo e saremo con il popolo ucraino a difesa della libertà e della  democrazia. Ma fieramente nell’asse occidentale in difesa del diritto  internazionale. Questi sono gli impegni, che ha assunto Giorgia Meloni in campagna elettorale per quanto riguarda le esternazioni degli altri dovete chiederle a chi le ha fatte”.

Intanto Berlusconi si prende la scena da primo attore  al Senato e alla Camera , e rimette in discussione il patto di governo siglato tra i due leader   con l’elezione l’elezione dei nuovi capigruppo azzurri, Ronzulli a palazzo Madama e Cattaneo a Montecitorio– parlando del suo rapporto con Vladimir Putin e rilanciando in favore di telecamere la lista di ministri in quota Forza Italia: “Antonio Tajani andrà agli Esteri, e sarà anche vicepresidente del Consiglio dei ministri. Poi Elisabetta Casellati alla Giustizia, Gloria Saccani Jotti all’Università, Anna Maria Bernini alla Pubblica amministrazione e Gilberto Pichetto Fratin all’Ambiente e alla Transizione ecologica”.

Secondo gli accordi  con la premier in pectore sono cinque i dicasteri.Ma caselle e nomi non tornano. In particolare, a generare il cortocircuito è il riferimento alla Giustizia. Per il Guardasigilli infatti FdI ha un solo nome, quello dell’ex magistrato Carlo Nordio. Berlusconi invece insiste e torna a fare il nome di Elisabetta Casellati (per la quale l’altra ipotesi è quella di un incarico alle Riforme).  C’è poi in discussione la posizione di Antonio Tajani, indicato come successore di Di Maio alla Farnesina e il tassello che riguarda l’Università: per Berlusconi a succedere a Maria Cristina Messa dovrà essere la deputata emiliana Gloria Saccani Jotti. Nome però, a quanto pare, non concordato con Meloni nel corso dell’incontro a via della Scrofa.

Berlusconi ha riacceso la miccia: “Ieri con la signora abbiamo parlato anche di ministri, che erano quattro e sono saliti a cinque. Ma io ho insistito – riportano le agenzie –  perché la Lega ha già avuto qualcosa più di noi perché la signora Meloni si è tenuta la presidenza del Senato, e io le ho detto che deve imparare da capo di un governo almeno ad usare il condizionale. Quindi noi gli abbiamo chiesto tre ministeri, mi ha riso in faccia, ne ho chiesti due, ha riso ancora, ne ho chiesto uno, ha detto ok”. Parole che suonano come una stoccata e un segnale sul non voler considerare la partita per l’esecutivo chiusa.

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