Spoleto scende in piazza a difesa dell’Ospedale San Matteo degli Infermi. Assenza delle Istituzioni locali

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Il diritto alla salute e all’immnediata assistenza sancito dall’Art 32 della Costituzione Italiana non è merce di scambio”.  Alla fine è questo che hanno chiesto a gran voce  centinaia di cittadini scesi in piazza per difendere la piena operatività dell’ospedale “San Matteo degli Infermi di Spoleto.

Ieri, Associazioini, Giovani, anziani, bambini, e famiglie intere,  con striscioni e cartelli, alle 10,30 sono partiti dalla piazza del  Comune per attraversare il cuore della città fino al parcheggio inferiore antistante la ‘Palazzina Micheli ‘dove si sono radunati a protestare contro il declassamento dell’Ospedale della città.

 “E’ venuta l’ora di rivendicare pubblicamente e con una voce sola ed unita il nostro Diritto alla Salute e alla Vita e contro il ridimensionamento e lo smantellamento della Sanità Locale” è l’appello rivolto alle istituzioni locali e regionali dei promotori dell’iniziativa.

Spoleto senza più Punto nascita  Ostetricia e di conseguenza Pediatria, ma un ‘Terzo Polo’ della sanità con l’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno individuato come nosocomio dell’emergenza e il San Matteo degli Infermi di Spoleto destinato soltanto all’attività programmata  rischia di mettere in ginocchio un vastiissimo  intero territorio.

Il declassamernto è anche  per  la Chirurgia,   solo quella programmata con week surgery e day surgery, mentre Foligno si occuperà della Chirurgia generale e della Chirurgia oncologica.

Il nuovo Piano sanitario stilato dalle Regione  sembra che porti verso una maggiore asssitenza sanitaria privatizzata. Uno schiaffo pesante scagliato contro un’intera  Città, ma sopratutto su un territorio vastissimo che comprende  non solo Spoleto e   le numerose Frazioni , sopratutto anche su  tutto il territorio della  Valnerina.

Alla manifestazione  presenti anche consiglieri della vecchia ammnistrazione e  collaboratori,  con in testa l’ex sindaco di Spoleto Umberto De Augustinis,  e qualche rappresentante dell’associazionismo spoletino, solo  due consiglieri di opposizione: Giancarlo Cintioli e Paolo Piccioni . Assente  con tanto di stupore , il Sindaco Andrea Sisti e nessun assessore della giunta.

Forte è stata la critica ad una crisi sanitaria  e di assistenza,  iniziata  due anni   dall’emergenza Covid, poi le   promesse di un ritorno all’efficienza totale  dell’Ospedale San Matteo degli Infermi.

Sulle scelte regionali  non si è tenuto conto che Spoleto è difatti un  vasto territorio, che rischia di essere  deturpato non solo sotto il profilo sanitario  ma  anche a come già avvenuto sotto il profilo   livello industriale per colpe di una politica  locale che non ha saputo difendere  un’intero patrimonio della città. 

Un territorio che ha subito in pieno lo scotto del grande inganno  celato dietro  promesse di sviluppo  lasciando dietro di sé solo desertificazione, disoccupazione , tristezza,  fino al punto di far diventare    Spoleto una   città indifesa, ma non per colpa dei cittadini.  

Dispiace  leggere  apprezzamenti per il nuovo   Piano Sanitario  regionale che    elude tutte quelle vere   necessità  riguardanti l’assistenza sanitaria,   ma  ne  siamo ben a cooscenza : la politica è abituata a ripagare  posizioni assunte   con la stessa ‘Moneta’ ,  probabile  che questo avvenga quando gli umbri  al prossimo rinnovo del Consiglio regionale  saranno chiamati alle urne, ma il valore  e il tornaconto di qualcuno non sarà quello di un piatto di lenticchie.

Rosario Murro

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