Chiusure di esercizi commerciali storici. Urgente un disciplinare uguale in tutti Comuni
Inoltre, il riconoscimento di bottega storica può attivare azioni concrete di marketing territoriale, con una maggiore visibilità e una maggiore capacità di attrarre nuova clientela”. Alcune amministrazioni comunali hanno già provveduto con delibere a disciplinare la materia, affinché queste attività non solo non scompaiano, ma assumano sempre di più il valore di patrimonio storico e culturale che loro compete.
Occorre una legge che individua nei locali storici i locali e le botteghe connotati da valore storico-artistico e architettonico destinati ad attività di commercio, somministrazione, artigianato o miste, compresi cinema, teatri, librerie e cartolibrerie, svolte continuativamente anche da soggetti diversi e in modo documentabile da almeno settanta anni”.
Accanto alle storiche” ci sono poi le botteghe d’arte e di antichi mestieri, ovvero quelle nelle quali sono svolte, in modo documentabile da almeno cinquanta anni, attività artistiche consistenti in creazioni, produzioni e opere di elevato valore estetico, comprese quelle che richiedono l’impiego di tecniche di lavorazione tipiche della tradizione regionale, e attività artigiane e commerciali che hanno conservato antiche lavorazioni, prevalentemente manuali, e tecniche di produzione derivanti da tradizioni o da culture locali che rischiano di scomparire, ivi comprese le attività di restauro dei beni culturali e degli oggetti d’arte, dell’antiquariato e da collezione.
Infine, programmare sostegno e tutela anche nei confronti di quelle attività tradizionali, le attività di commercio e somministrazione in sede fissa, artigianato o miste, compresi cinema, teatri, librerie e cartolibrerie, svolte, in modo documentabile, continuativamente, nel medesimo locale, da almeno cinquanta anni, con la stessa tipologia di vendita.
Interventi mirati per la salvaguardia e la valorizzazione delle botteghe storiche, a partire dalla possibilità, da parte dei comuni, di ridurre i canoni di locazione o gli altri oneri sugli immobili di loro proprietà, con la copertura finanziaria dei contributi della Regione”.
Rosario Murro