Russia, dopo McDonald’s chiudono anche i colossi della birra e dell’equipaggiamento

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Chiusi 850 ristoranti McDonald’s in Russia, garantito lo stipendio ai suoi 62 mila dipendenti. Una presa di posizione contro l’invasione dell’Ucraina alla quale si erano unite, fermando le vendite, anche Starbucks e multinazionali di peso come Coca Cola, Pepsi, Samsung, Paypal, Zara, Microsoft, Lamborghini.

A due settimane dai combattimenti l’attesa di un possibile assalto alle grandi città ucraine, accerchiate le proteste economiche e commerciali nelle città russe, nell’ottica di una strategia di guerra, non potranno essere ignorate a lungo.

Questa volta ad annunciare la sospensione delle vendite sono state Heineken e Carlsberg, due colossi mondiali della birra. In particolare Carlsberg cesserà anche le campagne pubblicitarie attive in Russia e devolverà i profitti raccolti sul mercato russo. Sarà garantito, invece, il lavoro per gli 8.400 dipendenti attivi negli otto birrifici Baltika Brewer, con sede a San Pietroburgo, marchio Carlsberg, che “continueranno ad operare in Russia come un’azienda separata”.

Dalla birra ai colossi dell’equipaggiamento pesante anche le statunitensi Caterpillar e l’azienda di macchine agricole Deere & Company hanno maturato la decisione di interrompere qualsiasi rapporto con i rispettivi partner russi. Il titolo Caterpillar ha perso qualcosa in borsa rispetto a McDonald’s (+1,12%), Starbucks (+3,34%), Coca-Cola (+1%) e PepsiCo (+0,6) che invece hanno chiuso in positivo. Oltre a fermare le vendite della tanto richiesta PlayStation, la giapponese Sony ha deciso di donare 2 milioni di dollari all’Unhcr e a Save the Children a sostegno delle vittime della guerra.

Il gigante dei giochi in una nota ha formalizzato la scelta di fermare le spedizioni di Playstation in Russia e le operazioni del negozio online. “Sony Interactive Entertainment si unisce alla comunità globale nel chiedere la pace in Ucraina. Abbiamo sospeso tutte le spedizioni di software e hardware, il lancio di Gran turismo 7 e le operazioni del Playstation stor”.

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