Un vero e proprio ‘tsunam’i , potrebbe coinvolgere le Quarantacinque persone finite sotto inchiesta della Corte dei Conti per la presunta cattiva gestione di risorse pubbliche, utilizzate per il periodico salvataggio delle casse di Umbria Mobilità.
Tanti i nomi nell’elenco, amministratori e dirigenti della Regione Umbria e della Provincia di Perugia , oltre a quelli della società partecipata di trasporto pubblico nel territorio perugino.
Una notizia esplosiva , sottoposta a tutte le verifiche del caso che fa tremare i Palazzi del Governo Regionale.
La notizie riportata da un noto quotidiano nazionale riporta il coinvolgimento di una buona parte del Consiglio Provinciale del 2009 e tre consigli di amministrazione di Umbria Mobilità, con essa dirigenti e dipendenti pubblici che hanno contribuito alle deliberazioni che hanno dato l’ok ai finanziamenti.
L’argomentazioni parlano di soldi pubblici utilizzati per salvare l’azienda dalle enormi falle economiche-finanziarie , ma senza garantire alla stessa un più roseo futuro.
Gravi accuse da accertare che avrebbero – il condizionale è d’obbligo – prosciugato le casse , senza ottenere alcun risultato.
Prestiti, aumenti di capitale e rapporti con Roma Tpl.
La Procura ha inoltrtrato imviti a dedurre e chiesto un milione di euro di risarcimento per danno erariale, per un totale di 45 milioni di euro.
In attesa di nuovi sviluppi , sarà la magistratura a fare chiarezza.
Ro.MUr. 2017