Conte ha firmato il nuovo DPCM

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L’ impianto del Dpcm resta quello annunciato in giornata: ci sarà il regime differenziato che divide l’Italia in tre fasce di rischio contagio a seconda dei 21 parametri elencati nel testo. Rispetto alla bozza del pomeriggio, i parrucchieri potranno restare aperti anche nelle zone rosse. In settimana arriverà anche un decreto per l’erogazione dei ristori alle attività colpite dalle restrizioni

È arrivata poco prima della mezzanotte la firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Dpcm con le nuove misure anti-Covid, che sarà in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre. Il decreto verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale domani mattina. In settimana, arriverà anche un apposito decreto legge per l’erogazione dei ristori alle attività colpite dalle restrizioni. Pochissime le limature al testo. I 21 parametri per classificare il livello di rischio di una Regione non cambiano, così come l’impianto delle chiusure. Rispetto alla bozza del pomeriggio, i parrucchieri potranno restare aperti anche nelle Regioni “rosse”.

L’ok definitivo al testo arriva al termine della riunione in videoconferenza tra il premier Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Erano collegati anche i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, al lavoro sul Decreto ristori bis che dovrà accompagnare il varo del nuovo Dpcm. Fonti qualificate di governo sottolineano che l’impianto del Dpcm “resta quello”.

Resta, quindi, il regime differenziato che divide l’Italia in tre fasce di rischio contagio (da verde a rosso), che saranno determinate a seconda dei parametri elencati nel testo. Tra le poche modifiche apportate, ci sono quelle sui parrucchieri: restano aperti anche nei territori che rientrano nello scenario 4, quindi le zone “rosse”, contrariamente a quanto previsto nella bozza del pomeriggio.

“È stata un’intensa giornata di lavoro con Regioni e Enti locali caratterizzata da confronto continuo e leale collaborazione. I contributi arrivati da Regioni ed Enti locali sono assolutamente costruttivi“, ha detto il ministro Boccia al termine del lungo confronto avvenuto in questi giorni di preparazione del testo del nuovo Dpcm. “Dal governo sono state elaborate e trasmesse indicazioni chiare per le misure nazionali e per le restrizioni potenziali da attuare, in automatico, nei territori ritenuti in condizioni sanitarie più critiche. Così come saranno automatici e tempestivi tutti i ristori per le attività colpite”.

In una lettera inviata prima della firma del Dpcm alle Regioni dai ministri Boccia e Roberto Speranza, in risposta ai rilievi dei territori, si legge che il coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome è “ampiamente garantito dalla partecipazione diretta delle stesse in seno alla Cabina di regia” sull’emergenza sanitaria “nonché dall’iter procedimentale costruito che contempla l’adozione, da parte del Ministro della salute, delle relative ordinanze, sentiti i Presidenti delle regioni interessate”. Per quanto riguarda le misure economiche e i ristori delle attività economiche oggetto di restrizioni, i ministri assicurano che “in questa settimana verrà approvato dal Consiglio dei Ministri un apposito decreto legge, che prevederà la tempestiva erogazione delle risorse”.

Ecco quali restrizioni erano previste nell’ultima bozza del decreto: la misura principale riguarda il coprifuoco, anticipato alle 22. Fino alle 5 del mattino si potrà circolare solo per motivi di salute, lavoro o altre urgenze, da documentare tramite autocertificazione. Sul fronte del trasporto pubblico, tutti i mezzi torneranno a una capienza massima del 50%. È prevista la didattica a distanza al 100% alle superiori, la chiusura dei musei e lo stop ai centri commerciali nei weekend. Nelle scuole elementari e medie la mascherina diventa obbligatoria anche al banco. Nelle Regioni “arancioni” (fascia di rischio medio) ci sarà poi la serrata di bar e ristoranti e il divieto di spostamento tra Comuni. In quelle “rosse” è previsto il blocco totale della mobilità interna ed esterna.

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