Alla fine dei conti , le somme destinate spese per le imprese del cratere , sono state tutte adoperate?
La situazione dei fondi post sisma 2016 per interventi una tantum a favore dei lavoratori autonomi, ancora ha tanti nodi da sciogliere. Solo 7 milioni di Euro in favore di 1441 lavoratori autonomi , a fronte di un totale di 38 milioni di euro, la giacenza è abbastanza alta- circa 30 milioni di Euro -, ancora da utilizzare.
Il decreto legge 189 del 2016 prevedeva la concessione di una indennità una tantum a favore dei soggetti, imprenditori, liberi professionisti, collaboratori familiari, che nei comuni del cratere abbiano dovuto sospendere nel 2016 la propria attività per effetto degli eventi sismici.
Le imprese dei 15 comuni umbri interessati potevano per il 2017 ed il 2018 dell’esenzione fiscale sui redditi derivanti dall’attività d’imprese per l’importo massimo di cento mila euro, dell’esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive per l’importo massimo del valore della produzione di trecento mila euro, dell’esenzione dalle imposte municipali sugli immobili e l’esonero dai contributi previdenziali per i lavoratori assunti a tempo indeterminato.
Con il post-Covid-19 e la chiusura di tante attività commerciali , la situazione si è fatta ancora molto più insostenibile per le imprese del cratere.
Un intervento presso il Ministero del Lavoro che ha in gestione il fondo, potrebbe essere una soluzione , oppure aprire agli aventi diritto un credito INPS (una voce pesante come un macigno sui bilanci delle Imprese già da tempo claudicanti con il rischio di abbassare le saracinische definitivamente.
Umbria: Comuni Cratere del Terremoto
Arrone (TR); Cascia (PG); Cerreto di Spoleto (PG); Ferentillo (TR); Montefranco (TR); Monteleone di Spoleto (PG); Norcia (PG); Poggiodomo (PG); Polino (TR); Preci (PG); Sant’Anatolia di Narco (PG); Scheggino (PG); Sellano (PG); Spoleto (PG); Vallo di Nera (PG).
Rosario Murro
