(RMG) – La storia insegna che l’Italia era – ed è – un Paese con una enorme varietà linguistica, forse “unica” al Mondo. Basta spostarsi di pochi km da una località all’altra, più che da una provincia o regione all’altra, trovando cosiddette “minoranze linguistiche” che formano i dialetti dei luoghi e completano un percorso storico che i nostri avi ci hanno lasciato come patrimonio da studiare, da analizzare e da riscoprire. Perchè anche la storia della lingua Italiana ha innumerevoli radici forti e lontane, da non abbandonare. Foto facebook.
Il Dott. Claudio Marconi di Campello Sul Clitunno, medico, per una “assidua dedizione” da apprezzare ed ammirare e per un suo “capriccio dedito alla passione per il dialetto” (queste le sue parole) ha pubblicato il libro dal titolo “Parole Scelte… dal repertorio linguistico di Campello Sul Clitunno”, Nuova Eliografica Editrice, pag. 130.
Un lavoro certosino (di diversi anni e svolto grazie alla “collaborazione” della magniloquente opera, come la definisce il Dott. Marconi, dal titolo “Perfettissimo Dittionario delle parole più scelte di Spoleti non dipendenti da altre lingue d’Italia” scritto da Paolo Campelli) che descrive i vari suoni vocalici e consonantici del dialetto ‘campellino’, con accurate spiegazioni alla trascrizione fonetica e nei lemmi (sorta di vocabolario di termini dialettali alcuni ancora in uso, altri forse dimenticati dal tempo) oltre a brevi ricordi del luogo che fanno da cornice ad un lavoro unico nel suo genere per una località come Campello Sul Clitunno:
“Qualcuno minimizzerà dicendo che, alla fine, sono solo parole.
No.
Per me rappresentano una componente importante della mia vita.
Forse … forse sono la mia vita.
Senza, sarei di sicuro un uomo diverso.”
(Claudio Marconi)
