Si potrebbe esclamare:” Corbezzolo, che miele! Si dice dolce come il miele, e infatti il solo immaginare un assaggio di miele porta la mente a ricordi di dolcezza, anche se non sempre è così
a volte il gusto non è così dolce come ci si aspetterebbe, pur essendo sempre miele, quello prodotto dalle nostre amiche api fin dalla notte dei tempi, a partire dal nettare dei fiori e dalle melate.
E allora, dove sta il trucco? Quando si parla di miele non esistono trucchi, la legge parla chiaro: “Per miele si intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare. Tale prodotto può essere fluido, denso o cristallizzato.” (Legge n. 753/1982) Il trucco quindi non c’è, ma se di trucco vogliamo assolutamente parlare allora è un trucco tutto naturale: il trucco del corbezzolo.
Corbezzoli! E cos’è il Corbezzolo?
Il corbezzolo è un arbustoo albero sempreverde della famiglia delle ericacee (Arbutusunedo) che costituisce uno dei più importanti elementi della macchia mediterranea con il leccio, il lentisco ed il mirto, purtroppo oggetto in questi ultimi anni di troppi vandalici e impuniti incendi dolosi. E’ un arbusto che cresce spontaneo, robusto al punto di saper vivere di suo anche fino a 500 anni, che se curato può trasformarsi in un bellissimo, frondoso albero e arrivare a misurare anche 12 metri in altezza. E’ diffuso in tutto il bacino del mediterraneo, sulla costa dell’Europa occidentale per arrivarefin sulla costa meridionale dell’Irlanda, grazie all’influsso della corrente del golfo. Piccola curiosità: è presente anche nei Colli Euganei, chissà come mai e perché non nei vicini Colli Berici. E’ una pianta molto resistente ai climi aridi e sopporta anche temperature rigide, fino a -15°C, purché non si tratti di gelate precoci o tardive, tollera senza problemi i venti salmastri ed i terreni calcarei o con alta percentuale di argilla. Ma la cosa più interessante del corbezzolo è che i frutti impiegano un anno a maturare, sull’albero! Capita così di vedere fiori e frutti assieme, non molto frequente in altre specie vegetali, a parte forse gli agrumi, che comunque maturano tra una stagione e l’altra. E’ un’esperienza unica attraversare gli aranceti di Sicilia verso la fine di aprile, quando l’aria profuma intensamente di zagara ed allo stesso tempo gli aranci in fiore offrono ancora gli ultimi frutti della stagione, i più grossi, i più dolci, i più succosi, da gustare accanto all’albero, e dopo ringraziare. Tornando al corbezzolo, il frutto impiega un anno a maturare e nelle varie fasi di maturazione assume colori diversi, dal giallo all’arancio fino al rosso intenso. Capita quindi di vedere in autunno una pianta di corbezzolo in piena fioritura con ancora i frutti dell’anno prima, ed è il trionfo dei colori, dal verde scuro delle foglie nella pagina superiore, al verde più chiaro in quella inferiore, che ricordano l’alloro, al colore bianco-giallastro dei fiori disposti a pannocchia, in contrasto con il colore arancio scuro o rosso-vivo delle bacche, i frutti dell’anno prima pronti per essere raccolti. La polpa delle bacche non è propriamente succosa, anzi, ricorda la pastosità dei fichi d’India, ma è tenera e zuccherina, e contiene dei semi in quantità variabile da 10 a 50, secondo le dimensioni. Parlando di ciliegie si dice che una tira l’altra, nel senso che non si vorrebbe mai smettere, nel caso del corbezzolo non è esattamente così, e non si ricordano a memoria d’uomo spanciate di corbezzoli. Il nome stesso “arbutusunedo”secondo la denominazione botanica riportata da Plinio spiega perché dal punto di vista alimentare fossero più gli aspetti negativi che quelli positivi, e questo non ha certo contribuito alla sua popolarità.Ar infatti sta per aspro, butus significa cespuglio, e la parola latina unedo vuol dire: ne mangio uno solo, a indicare che le ciliegie sono ben altra cosa. Eppure, come tutte le piante il corbezzolo è molto generoso e ci mette a disposizione un sacco di cose. Vediamo.
Cosa si può ricavare dal corbezzolo?
La corteccia e le foglie sono ricche di tannino, la prima viene impiegata nell’industria dei coloranti e per la concia delle pelli, i principi attivi contenuti nelle foglie hanno azione astringente, antisettica e diuretica. Dai frutti fermentati si ottiene il vino di corbezzolo e distillati con proprietà digestive. Si ottengono inoltre ottime marmellate, gelatine, succhi e sciroppi.
C’è qualche controindicazione?
Ricordando il significato della parola latina unedo (ne mangio uno solo) è da tener presente che i frutti, oltre ad avere un efficace effetto antidiarroico, contengono un alcaloide che può provocare qualche disturbo dovuto a intolleranza nei soggetti particolarmente sensibili, anche se in forma non grave. Vuoi vedere che il significato della parola latina si riferiva a questo piccolo problema?
E dai fiori di corbezzolo, cosa si ricava?
Ma il miele, naturalmente! Anche se non molto e non sempre, il che fa del miele di corbezzolo una cosa rara, difficile da trovare e quindi ricercata, pregiata, preziosa. Il fatto di essere raro non è l’unica caratteristica del miele di corbezzolo, e qui veniamo al trucco naturale di cui parlavamo prima: è un miele più amaro che dolce, forse il miele più amaro in assoluto, sapore caratteristico e unico nel suo genere.
E’ un miele molto ricercato per le sue proprietà antisettiche e viene consumato su una fetta di pane tostato o spalmato su un pezzo di pecorino. Le principali zone di produzione sono la Sardegna e la Toscana.
Proprietà del miele di corbezzolo
Il miele di corbezzolo è molto richiesto ed altrettanto difficile da trovare, nel vasto panorama dei mieli che il mercato offre,quasi come le pepite d’oro, ed attorno al suo nome si è creata un’aura fantastica. Indubbiamente ogni miele ha le sue caratteristiche, che sono dettate dal nettare predominante dal quale proviene, e ciascun miele si presenta con credenziali diverse, ferme restando le sue proprie basilari proprietà, comuni a tutti i tipi di miele.
Ma allora, cosa fa del miele di corbezzolo, oltre che un miele difficile da trovare, un oggetto del desiderio? C’è addirittura chi lo descrive come “amarissimo e quasi disgustoso”… probabilmente se è “quasi disgustoso” questi godono a soffrire… suvvia, non esageriamo nel voler essere originali a tutti i costi (wonderumbria.com).
Al di là della scarsa produzione, dovuta alle condizioni climatiche, non sempre favorevoli, in concomitanza con il tempo della fioritura del corbezzolo che avviene tra ottobre e novembre, quando anche a latitudini più probabilmente “generose” può capitare il rovescio atmosferico che vanifica tutto, il miele di corbezzolo vanta veramente alcune caratteristiche peculiari, che contribuiscono a farne un miele ricercato, non solo perché raro.
Quali sono le proprietà terapeutiche peculiari del miele di corbezzolo?
Pregiato perché raro e quasi introvabile, il miele di corbezzolo vanta alcune proprietà che lo contraddistinguono nel vasto panorama dei mieli che il mercato offre.
E’ prodotto in Toscana, in Sardegna e in Corsica.
Le proprietà peculiari si possono riassumere come segue:
Antinfiammatorie
Depurative
Astringenti
Diuretiche
Antisettiche
Vieneparticolarmente consigliato a chi soffre di crisi di asma e nella cura delle infiammazioni intestinali in genere.