Verso il ballottaggio, fuochi finali di campagna elettorale: lettera aperta di Dante Andrea Rossi

Dopo l’annuncio di querela da parte di Cardarelli, il candidato del centrosinistra torna sui contenuti del ‘pieghevole’ della discordia

Durante questa campagna elettorale, intensa ed appassionata, abbiamo toccato ancor più con mano i problemi dei nostri concittadini, ci siamo accorti ancor più da vicino delle tante difficoltà delle aziende e delle famiglie, ma abbiamo anche incontrato tanta volontà di reagire. Ora, dispiace constatare invece lo

 

stile rabbioso di una destra locale, che incita alla reazione contro i comunisti, come nemmeno Berlusconi fa più…, ma forse solo Cardarelli non ha ancora capito che il Partito Democratico è ben altra cosa dai comunisti “che mangiano i bambini”. Oggi il PD di Matteo Renzi è una proposta politica forte e credibile, unica speranza di rilancio di un paese in profonda crisi, un partito votato da quasi un italiano su due, mentre il nuovo Centro Destra di Alfano, che appoggia la candidatura di Cardarelli, a stento ha raccolto il 4% alle europee.

 

In questi giorni si evidenzia una presunta incoerenza del PD locale nei precedenti confronti avuti con Fabrizio Cardarelli ed il suo raggruppamento politico. E’ semplice evidenziare come sia stato facile appurare che chi dichiarava di rappresentare una proposta civica, abbia poi dimostrato di avere una connotazione chiaramente politica di destra, arrivando ad inglobare gran parte della destra storica locale, ( Giampiero Panfili, Gianluca Speranza…), e arrivando a portare a Spoleto il leader nazionale del Nuovo Centro Destra, Angelino Alfano, a sostegno della propria proposta politica. Cardarelli parla di “farneticazioni” e di tanto altro, ma ricordare tutte le candidature che lui ha avuto con Forza Italia e con l’UDC, oltre alla sua esperienza, nel 1990, come assessore nella giunta Tulipani, è mistificare la realtà o ricordare un reale trascorso politico?

 

Non vogliamo restare passivi di fronte al peggiore stile della destra anche quando, attraverso i manifesti elettorali di Cardarelli, i nostri consiglieri eletti, come Diego Catanossi, Marco Trippetti, Paolo Martellini… vengono sbeffeggiati fino ad essere indicati come espressione del vecchio e del passato, loro che hanno fatto una sola esperienza amministrativa e che ben rappresentano la voglia di cambiamento del PD. Meglio dieci volte la freschezza di Diego Catanossi e Marco Trippetti che alcuni esponenti di certa destra locale…

 

Riguardo poi, alle nostre proposte per uscire dalla marginalità, Cardarelli si spinge fino a definirle “farneticazioni”. Vorremmo porre alcune semplici domande per riportare il confronto sui temi veri : si può negare la litigiosità esasperata di questa città, la conflittualità che l’ha caratterizzata negli anni? Si può ignorare l’isolamento che tutto ciò ha prodotto? Quali risultati hanno portato a casa per Spoleto i rappresentanti di opposizione che siedono in Regione e in parlamento? Costruire alleanze politiche con i territori vicini, con la Regione Umbria e il Governo nazionale è finalmente possibile? Oppure si vuole continuare a confliggere con tutto e con tutti per diventare sempre più deboli e isolati?

 

Noi pensiamo che ora sia davvero necessario un nuovo atteggiamento culturale, capace di unire e di superare i personalismi, con uomini e donne non più legati alla litigiosità del passato. Noi vogliamo costruire una Spoleto capace di includere quotidianamente le intelligenze e le energie migliori, per uscire insieme dalla crisi e ritornare a dare un futuro alla nostra città.

 

L’incomprensione diventa infine dialogo tra sordi quando proviamo a spiegare come la Spoleto Credito e Servizi e la Banca Popolare siano state gestite in maniera unitaria da un unico gruppo dirigente. Su questo argomento Cardarelli reagisce come se fosse una “calunnia” ricordare che, per anni e anni come presidente della SCS, con una indennità che ricordiamo essere di 77 mila euro, abbia fatto parte di un gruppo dirigente che ha gestito il credito locale in maniera condivisa. Ma è vero o non è vero che fino a dicembre 2008 si esaltavano i risultati della BPS, anche attraverso il magazine di SCS?

 

E’ vero poi che solo nel momento in cui si avvicinava il rinnovo delle cariche, si è aperta, dopo tanti anni di percorso unitario e condiviso, una fase di conflittualità tutta spoletina? E’ vero o non è vero che la successiva conflittualità di quel gruppo dirigente abbia avuto tra le conseguenze anche la perdita di Spoletinità della nostra istituzione bancaria? E’ vero o non è vero che nei tanti anni di percorso unitario non è stato certo Cardarelli a contestare la gestione, ma solo pochi come ad esempio il gruppo Aspocredit?

 

Per cambiare davvero servono donne e uomini non più ancorati alla rabbia dei personalismi e alle divisioni del passato, la nostra nuova Spoleto saprà essere unita, diversa e migliore.

 

Dante Andrea Rossi

 

Spazio elettorale autogestito

 

www.spoletonline.com

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