S.S. Flaminia , la via del sesso a pagamento. C’è solo da vergognarsi

Hanno invaso la S.S. Flaminia n.3 . Sono ovunque . Non risparmiano  il tratto  della strada statale che sovrasta la vecchia  Consolare romana da Terni a Spoleto  

 

 

Non c’è altro da aggiungere ; un’ arteria così importante , al tal punto che oggi viene denominata da tutti :” la strada del sesso a pagamento”.

La fabbrica delle lucciole , soprattutto straniere , ragazze dell’est , poi ultimamente anche molte ragazze provenienti dalla Nigeria , e italiane attrezzate con camper movibili  offrono  un bel biglietto da visita per gli automobilisti , pullman di turisti e vacanzieri proveniente da ogni dove , i quali imboccano la statale  Flaminia  , già martoriata in quel tratto da lavori in corso  , con le piazzole e gli accessi alle frazioni del comprensorio spoletino  , zeppe di ragazze che offrono il loro corpo a pagamento, di certo  sfruttate da soggetti poco ragguardevoli.

Sono le prostitute da strada. Nella scala gerarchica di chi vende il suo corpo per denaro, l’ultimo gradino prima dell’inferno. Dove violenza, malattie, sopraffazione e degrado dettano legge.  Proviamo a fare la mappa dei siti laddove  sostano imperterrite le ragazze del sesso a pagamento:

Bivio Collelicino (pericoloso incrocio con intersezione per chi transita in quella strada e deve poi immettersi direzione Terni; piazzola di sosta nei pressi dell’ex casa cantoniera località Molinaccio; Bivio Valle San Martino; bivio  ingresso abitato Strettura e piazzola depuratore fognario; Bbvio La Castagna; piazzola sosta emergenza Anas  bivio Pincano;  bivio Pompagnano ,  ex casa cantoniera:

Trent’anni fa non facevano impressione. Le passeggiatrici dondolavano la loro borsetta  solo nelle grandi città  o sui marciapiedi  dei grossi centri  abitati.

Oggi l’ondata dei disperati che arrivava dall’est europeo  e dai paesi del terzo Mondo  è preoccupante

Dietro c’è tutta un’organizzazione ed una cabina di regia.  Tante piccole bande che cercano di spartirsi un territorio ricco e vasto, possibilmente senza spargimento di sangue e badando più ad accumulare ricchezza che a fare guerre intestine. Una spartizione tacita del territorio che si rimescola continuamente:  per un mese circa al bivio Strettura solo africane , poi  come il cambio della guardia al Palazzo reale inglese  , solo ragazze dell’Est  europeo .

Incassare soldi e bruciare i sogni con ogni mezzo spregiudicato e violento a disposizione, garantiscono arrivi quotidiani, con un reclutamento efficace anche se artigianale.

C’è anche chi si è modernizzato, spesso al bivio du Strettura le africane sono accompagnate da taxi , o da gentili personaggi , i quali per un strappo in auto , stazione ferroviaria di terni – bivio Strettura , chiedono in cambio un amplesso.

Di tutto questo ,  tutti stanno a guardare inermi , le Istituzioni soprattutto . I controlli efficaci , pochi e mal organizzati. Il Comune di Spoleto dovrebbe prendere seri provvedimenti in materia, visto che stiamo parlano di un territorio  che appartiene alla città del Festiva.

Proprio domenica centinaia e centinai di pellegrini  sono transitati  per raggiungere la Capitale  per la Santificazione di Giovanni XXIII e Papa Woitjla,  a bordo di pullman  e percorrendo “ la via del sesso”;  di certo non è stato un bello spettacolo vedere tante lucciole ferme ad aspettare clienti.

Chissà , forse , se qualche candidato a Sindaco delle prossime amministrative della città del Festival,  abbia inserito nel proprio programma elettorale anche l’argomento prostituzione ,    affinché  sia debellato  definitivamente  il problema  evidente  lungo la S.S. Flaminia?

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