“Temiamo il dissesto finanziario del Comune”

Conferenza stampa-fiume sul bilancio comunale dei gruppi Rinnovamento, Loretoni e Misto. Che annunciano denunce alla magistratura

Si è parlato di dissesto finanziario dell’Ente, responsabilità politiche, finanza creativa e buchi di bilancio spaventosi nella conferenza stampa convocata stamane (22) dai Gruppi Rinnovamento, Loretoni e Misto. I “cinque giustizieri” del bilancio comunale, Fabrizio Cardarelli, Antonio

Cappelletti, Gianmarco Profili, Zefferino Monini e Angelo Loretoni, hanno fornito numeri e date di determine “Dolly” – dal nome della famosa pecora clonata – e di altrettanti documenti fantasma, annunciando provvedimenti alle autorità competenti.

La situazione è gravissima – ha annunciato Cappelletti – e siamo preoccupati, persiste la possibilità che il Comune sia in una fase di dissesto finanziario. Lunedì presenteremo una denuncia alla Corte dei Conti, al Prefetto di Perugia, alla sezione controllo della Corte dei Conti e alla Procura di Spoleto. E’ ora di fare chiarezza e che certi personaggi che hanno dato ampia dimostrazione di incompetenza vadano a casa”.

Tutto è cominciato dall’esame dei residui attivi del 2012, che i consiglieri, passando diverse notti insonni, hanno confrontato con i residui attivi posti a bilancio negli anni precedenti fino al 2009. Ad una prima analisi, quello che è saltato agli occhi è il fatto che le cifre dei residui attivi a bilancio negli anni erano più o meno sempre quelle, quando però, di contro, l’amministrazione si vantava della lotta all’evasione e recupero dei crediti. Inoltre, a maggio scorso, poche ore prima del consiglio comunale sul bilancio, i consiglieri Profili e Loretoni si sono recati all’ufficio tributi del Comune per capire come funzionasse la pratica dell’incasso sul recupero dell’Ici. Il dipendente comunale ha spiegato che solitamente, nei primi tre mesi dall’invio degli accertamenti, circa il 65% del totale viene o annullato o pagato. Ai consiglieri è suonato il campanello d’allarme. Ed è da qui che si è scatenata l’operazione “spulcia bilancio”.

Come già portato alla luce dall’inchiesta di Spoletonline, che andrà avanti nelle prossime settimane, è su ICI e Tarsu che si sono concentrate le attenzioni dei cinque consiglieri. Tra l’imposta sulla nettezza urbana e quella sui beni immobili, le carte in possesso dell’opposizione parlano di oltre due milioni di euro tra accertamenti pagati dai cittadini oppure annullati per vizi di vario genere, ma che tuttavia hanno continuato a figurare nei bilanci degli anni successivi, simulando una “dote” di credito in realtà non più esistente.

Queste incongruenze vengono giustificate dal dg Cerquiglini, nella sua relazione in possesso dei consiglieri, in alcuni casi come degli errori, in altri con l’impegno a scalare il debito estinto non appena la parte insoluta sarà messa a ruolo. “Peccato – ha detto Profili – che questa sia una regola totalmente inventata”. Prendendo ad esame, ad esempio, la determina 1986 del 30 dicembre 2010, i residui attivi ammontano a un milione e 922 mila euro, ma nei primi mesi del 2011 circa 750 mila euro vengono incassati, mentre oltre 360 mila euro vengono annullati. “A bilancio 2011, quindi – ha spiegato Cappelletti – non dovremmo ritrovare questa cifra, ma una somma intorno agli 800 mila euro. In due anni, però, sono stati scalati solo 200 mila euro circa. E’ chiaro – ha aggiunto Cappelletti – che se io porto a bilancio un milione di euro che invece non dovrebbe esserci, riesco a pareggiare i conti con più facilità”. “Lo stesso Fondo di svalutazione crediti tanto sbandierato – ha proseguito il consigliere d’opposizione – , inserito a bilancio nel 2011 e2012, inrealtà non ce l’abbiamo”.

Per quanto riguardala Tarsula situazione è al limite del paradossale, tanto che i consiglieri hanno coniato un nuovo termine: la determina “Dolly”. Dal nome della pecora clonata, infatti, Cardarelli, Loretoni & Company hanno preso ispirazione per definire le determine numero 1514 del 15/12/2011 e la numero 1586 del 27/12/2011. Questi documenti, contenenti elenchi di nominativi di contribuenti per i quali deve essere accertato il pagamento dei tributi sulla Tarsu, riguardano uno il periodo 2004-2009, l’altro il 2006-2011. Oltre al fatto che nelle due determine i nomi, fatta eccezione per una quindicina di casi, sono gli stessi ripetuti più volte, cambia sì e no l’ordine e i caratteri tipografici, quel che è più strano è che, se nella prima determina l’importo da accertare era intorno ai 250 mila euro, nella seconda, la1586, l’importo sale a circa 600 mila euro.

Le ricerche dei consiglieri di Rinnovamento, Misto e Loretoni, sono poi proseguite sul fronte dei finanziamenti pubblici. Grazie alla collaborazione del consigliere Franco Zaffini e di quello provinciale Giampiero Panfili (presente in conferenza), i primi importi ufficiosi a proposito di finanziamenti ad opere pubbliche (quali ad esempio Palazzo Mauri, l’immobile di Santo Chiodo della Prociv e il Portico di Loreto) parlano di un milione e 800 mila euro posti tra i residui attivi ma, da una prima analisi effettuata in Regione dal consigliere Zaffini, a quella somma deve essere decurtato almeno un milione di euro.

Senza entrare troppo nei dettagli (che comunque i lettori possono ritrovare negli articoli dell’Inchiesta sul bilancio – puntata 1 e 2), controllando “una piccola goccia d’acqua nel mare del bilancio” i consiglieri hanno trovato un buco di circa 3 milioni.

Come se ciò non bastasse, altro aspetto inquietante della vicenda è la mancanza di riaccertamenti, previsti dal Tuel (Testo unico degli Enti locali) e totalmente assenti nella documentazione.

“Sulla vicenda – hanno spiegato Loretoni e Profili – abbiamo comunque chiesto un parere urgente ai revisori dei conti e al segretario generale Ruggieri il quale, seppur con difficoltà, ha parzialmente ammesso che non esistono i riaccertamenti annuali”.

“Si tratta di un vero e proprio sistema” ha affermato il consigliere Cardarelli, “ora il sindaco sta tentando di riparare, ma le sue decisioni sono discutibili, poiché ad esempio la scelta dell’esperto è unilaterale e questo, insieme al fatto che lavorerà alla vicenda del bilancio per soli 20 giorni, ci fa pensare male”. “Ad un’analisi finale sulla figura del sindaco e della Giunta – ha proseguito Cardarelli -, o erano all’oscuro di tutto e quindi hanno dimostrato incapacità e inutilità o, peggio, erano complici e consapevoli. Hanno perso tutti i requisiti per governare questa città”.

“Se consideriamo che abbiamo analizzato poche carte, e non abbiamo minimamente controllato i residui passivi – ha detto Cappelletti -, nutriamo forti preoccupazioni, soprattutto per quanto riguardala Vus, che esistano debiti fuori bilancio. Ci sembra legittimo dubitare che l’equilibrio dell’Ente sia compromesso”.

“I tagli e la riorganizzazione della macchina comunale oggi , a otto mei dalle elezioni – ha osservato Profili -, sono inutili e frutto dell’ennesima pagliacciata. Abbiamo chiesto più volte una riorganizzazione, l’ultima volta in occasione delle consultazioni convocate lo scorso anno a seguito del congelamento delle deleghe della Giunta”.

“Non si tratta di un’azione politica – ha affermato con forza Antonio Cappelletti -, ma di svolgere seriamente il ruolo di pubblico ufficiale proprio di un consigliere comunale. Per questo – ha proseguito – siamo molto delusi dal comportamento dei colleghi della maggioranza. La nostra è una funzione di controllo, prima di tutto siamo consiglieri comunali e con la mozione di sfiducia abbiamo fatto solo il nostro dovere”.

A fornire il dato politico ci ha pensato il consigliere Zefferino Monini: “Alla luce delle ultime vicende siamo ancora più convinti che il nostro è e deve rimanere un gruppo trasversale. Siamo profondamente delusi sia dal centro sinistra che dal centro destra. Le logiche politiche di allineamento non ci appartengono. Il nostro percorso di avvicinamento alle elezioni è rivolto alla polis. Se ci sono cittadini, veramente ‘buoni padri di famiglia’, onesti, capaci e volenterosi, pronti a scendere in campo, questo è il momento giusto. In questa vicenda non ci sono ‘buoni padri di famiglia’ ma responsabilità gravi”.

 

 

Federtica nardi

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