‘Finché non ricompongono le fratture nella giunta regionale è tutto fermo’. Ma le opposizioni attaccano: ‘Stiamo tornando indietro. Bisogna comunque seguire i documenti approvati’
Tutto bloccato, almeno fino a quando le fratture all’interno della Giunta regionale non si saranno ricomposte. Il futuro dell’ospedale “San Matteo degli Infermi”, in vista dell’inevitabile integrazione con il nosocomio di Foligno, continua ad essere nebuloso nonostante le evidenti criticità evidenziate anche su queste colonne “in mancanza di un reale interlocutore” a palazzo Donini (la delega pro tempore, dopo le dimissioni di Luca Barberini, è stata assegnata all’assessore Antonio Bartolini). A chiarirlo è stato oggi pomeriggio il sindaco Fabrizio Cardarelli, nel corso della conferenza dei capigruppo convocata da Giampaolo Emili (lista “Due Mondi”) e Alessandro Cretoni (Forza Italia) per chiedere “chiarimenti sullo stato dell’arte del percorso di implementazione dei due ospedali e capire cosa è stato fatto, considerando anche le recenti polemiche. Il progetto condiviso non è stato seguito quindi è necessario avere aggiornamenti”.
Progetto fermo Alla riunione hanno partecipato anche i membri della quarta commissione consiliare permanente, che il 25 marzo avevano prodotto un documento votato all’unanimità attraverso il quale si invita il primo cittadino a costituire una commissione tecnica paritetica da dedicare allo sviluppo di proposte relative al nuovo Piano attuativo locale (Pal) della sanità. “Finora purtroppo non è stato fatto nulla e di tempo ormai non ne abbiamo quasi più. Siamo al punto di partenza, anzi siamo tornati indietro”, ha detto il consigliere del Partito democratico Laura Zampa. Dello stesso parere Carla Erbaioli (Pd): “Si parla tanto di integrazione ma se non risolviamo prima le piccole criticità presenti non andremo da nessuna parte. L’ospedale è di tutti, quando ne parliamo dobbiamo mettere da parte i colori politici – ha affermato – e lavorare insieme per il bene della cittadinanza. Ed effettivamente è quello che abbiamo fatto quando abbiamo messo a punto quel documento, eppure le risposte che attendiamo ancora non ci sono state. Per esempio, che cosa hanno portato i nuovi primari al nostro nosocomio? Quanti e quali interventi sono stati fatti in più?”. Il discorso si è poi spostato sulla mozione per la “razionalizzazione degli spazi per una migliore allocazione dei consultori familiari”, approvata il 29 ottobre 2015 dal consiglio comunale e non ancora attuata. “Bastava poco, anche le piccole cose fanno la differenza”.
La replica del sindaco Di fronte all’incertezza, Cardarelli ha proposto ai presenti di formalizzare una lettera con cui sollecitare la Regione a risolvere i conflitti interni. “I contatti con il sindaco di Foligno Nando Mismetti sono frequenti – ha detto – e abbiamo concordato una posizione, ma agire ora è complicato. Questa situazione di stallo danneggia entrambi gli ospedali, quindi la cosa più saggia da fare ora è chiedere una definitiva risoluzione delle problematiche, così da avere un interlocutore chiaro e definito. Resta in ogni caso il fatto che l’unica strada che possiamo seguire è quella dell’ospedale unico, anche se bipolarizzato”.
Muoversi comunque La strategia non ha comunque convinto del tutto Emili. “La situazione in Regione è pasticciata ma per come la penso io il documento presentato dalla commissione deve essere comunque seguito. Bisogna arrivare preparati a quando si andrà a trattare. Procediamo, altrimenti andremo incontro a nuove polemiche ed incomprensioni che non fanno bene alla città”.
Filippo Partenzi
fonte:www.spoletonline.com