Festival, adesso gli accrediti ci sono… Ma così Spoletonline non li accetta

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Delirio a Spoleto: qualcuno fermi quel treno e il sindaco dica chiaramente come stanno le cose

 

“Fermate quel treno”. Viene spontaneo prendere in prestito il titolo del film americano girato da Douglas Heyes nel 1970, con nel cast anche la “nostra” splendida Luciana Paluzzi, per rendere l’dea di quale sorta di scoordinazione animi le mosse della cosiddetta “intelligentia” del Festival. Anche se qui non c’è la banda di messicani che prende in ostaggio un convoglio, come nel film di cui sopra, si resta di stucco nell’apprendere la notizia del fatto che adesso, come per magia, gli accrediti per il Festival ci sono! Alle 16.15 di ieri pomeriggio (29 giugno), è giunta in redazione la mail dell’ufficio stampa del Festival, nella quale si legge che per Spoletonline, per il momento, sono confermati gli accrediti per Utoya del 3 luglio, Fango e Gloria, Accademia Nazionale Silvio d’Amico del 4 e 5 luglio, Italia e Russia del 7 luglio e Jeff Mills dell’8 luglio, quest’ultimo addirittura doppio. Sarebbe tutto normale, in realtà, non fosse per il delirio che ha preceduto questa corrispondenza.

Prima di andare avanti, però, è doveroso ribadire ancora una volta – ma tanto ormai lo sanno anche i muri – il fatto che l’ufficio stampa del Festival, la collega Nicoletta Strazzeri e l’intero suo staff, nulla c’entrano con i continui, incomprensibili cambiamenti di umore e di strategia operati da chi il Festival lo guida. Che le dita che spingono i pulsanti siano del direttore artistico Giorgio Ferrara o del presidente della Fondazione Festival Fabrizio Cardarelli, o magari di entrambi, poco conta: il legale rappresentante della manifestazione è il sindaco di Spoleto, ed è lui il responsabile di una siffatta becera figura che resterà scolpita sul muro del pianto del web, in mondovisione.

Ricapitolando: come ogni anno, Spoletonline contatta l’ufficio stampa del Festival per accordarsi sugli accrediti ritenuti necessari per realizzare un buon servizio. Come di consueto l’ufficio stampa ci invita a fornire una lista con gli spettacoli che Sol gradirebbe seguire. Due giorni più tardi, al momento di inviare tale lista, scopriamo che lo stesso ufficio stampa ci ha anticipati con una mail in cui si legge che non ci sono più accrediti disponibili. Sorpresi e insospettiti, inviamo comunque la nostra lista, consapevoli del fatto che nessun ufficio stampa, figurarsi quello del Festival, ha interesse a bandire un organo di informazione. E infatti da un contatto telefonico appare subito chiaro che i colleghi dell’ufficio stampa stanno solo eseguendo degli ordini dall’alto. Benissimo. Lo denunciamo pubblicamente con la nostra lettera aperta, che sensibilizza tutte le forze di opposizione al punto da spingerle a scrivere, tutte insieme, al sindaco e all’ordine dei giornalisti circa quello che è a tutti gli effetti un atto di ostracismo senza precedenti per il Festival. Poche ore e il sindaco risponde alle opposizioni con una serie di affermazioni palesemente inesatte e ridicole, come chiunque può apprezzare dalla loro semplice lettura. E ora arriva la notizia che gli accrediti, come per magia, ci sono anche per Sol… Appunto: per favore, fermate quel treno. Qualcuno lo fermi, perché così non va proprio bene.

Sia chiaro: la redazione di Spoletonline, dopo una profonda quanto rapida consultazione, ha deciso di non accettare gli accrediti così gentilmente offerti. Questo non è un giochino tra bimbi viziati: non c’è nessuno che piagnucola perché non gli hanno dato il biglietto gratis per il circo. E men che meno accettiamo l’assurda versione del sindaco di Spoleto, che parla di molta affluenza agli spettacoli e di conseguenti difficoltà nella gestione degli accrediti stampa. Non è vero niente, l’ufficio stampa del Festival gli accrediti li sa gestire e anche molto bene. Pertanto, finché il presidente della Fondazione Festival Fabrizio Cardarelli non avrà il coraggio di offrire pubblicamente una versione dei fatti plausibile, Spoletonline non accetterà nulla dalla manifestazione da egli presieduta. Non si scambia l’onestà intellettuale con due posti a sedere. E neanche con duemila. Non è così che funziona, almeno qui da noi.
Attendiamo fiduciosi una risposta seria, oppure che qualcuno fermi quel treno prima che deragli.

 

La redazione di Spoletonline

 

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