Buco di bilancio: le indagini si chiudono con sei indagati

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Oltre a Cerquiglini coinvolti anche altri due dirigenti e tre funzionari

 

Buco di bilancio, la Procura ha chiuso le indagini e, oltre all’ex dg Angelo Cerquiglini, iscritto nel registro degli indagati fin dai primi momenti, ha iscritto altre cinque persone. Si tratterebbe di altri due dirigenti e di tre funzionari. Sale a sei dunque il numero degli indagati, ai quali, è stato notificato in questi giorni l’avviso di conclusione delle indagini e per i quali il procuratore è pronto a chiedere il rinvio a giudizio. La procura li ritiene responsabili del dissesto finanziario del Comune di Spoleto. Contro di loro accuse di un’indagine contenuta in cinque faldoni con migliaia di atti. Inizialmente Cerquiglini – difeso dall’avvocato Franco Libori – venne iscritto per falso ideologico in atto pubblico. Era stato lo stesso Cerquiglini, durante il consiglio comunale del 16 giugno 2013, ad aver ammesso l’esistenza di crediti insussistenti ed era stato poi rimosso dall’incarico. Secondo quanto emerse all’epoca delle prime perquisizioni disposte dall’allora capo della procura spoletina Gianfranco Riggio, sotto la lente degli inquirenti erano finiti i residui attivi relativi alle entrate tributarie, in particolare Ici e Tarsu, intorno ai quali proprio i consiglieri del gruppo Rinnovamento avevano evidenziato e poi denunciato pesanti incongruenze, alla fine ammesse dall’ex dg.

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Pamela Bevilacqua

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