Vendita reti GAS: si faccia un Referendum cittadino

Vi siete giocati tutto al casinò e ora vendete la casa degli altri.

 

Il 2 maggio il Consiglio Comunale di Spoleto è chiamato ad esprimersi su una questione di estrema e vitale importanza.
La Giunta Cardarelli ha deciso di privatizzare, con una proposta di Delibera di Consiglio Comunale n°12 del 11.04.2016la rete Gas sperando con questa mossa di rimpinguare le casse del comune con una somma che, secondo una valutazione eseguita da uno studio privato, la Fracasso srl, si aggira intorno ai 29 milioni di euro. (29.182.128,07 milioni di euro).
La Delibera contiene una serie di dati che in modo incontrovertibile consiglierebbero ad una diligente amministrazione di vendere, come quell’individuo che, dopo essersi giocato tutto al casinò, vende anche la casa e per poi ricominciare a giocare. In questo caso però la casa è degli altri, la nostra.

La privatizzazione dei principali asset arriva dal Governo Renzi e la nostra amministrazione ha deciso di seguire questa strada senza battere ciglio, senza confrontarsi soprattutto con i cittadini avendo una fretta spaventosa: tant’è che saremo i primi in Umbria ad approvare la pratica che coinvolge Foligno, come capofila, e molti altri Comuni Umbri.

Una mossa che noi giudichiamo un vero salto nel buio. Decenni di cattiva amministrazione, dove appunto si è giocato d’azzardo con i soldi pubblici, portano le amministrazioni a vendere intere fette di patrimonio che non torneranno mai più sotto il controllo e la proprietà pubblica.

Chi comprerà la rete del gas? Con tutta probabilità un colosso straniero, gli unici in grado partecipare a una gara europea dove ci sono in ballo centinaia di milioni di euro. A quali conseguenze andiamo incontro? Tante, tanti interrogativi che non hanno trovato risposta nemmeno nel corso della commissione consiliare che si è tenuta appositamente sul tema, presenti gli assessori Profili e Pula.

COSTI
Che cosa potremo aspettarci di trovare sotto la voce “servizi di rete”? Pensiamo alla scellerata scelta di privatizzazione della rete idrica che ha portato una lievitazione delle bollette.

SICUREZZA
Il controllo di una infrastruttura come la rete gas deve rimanere nelle mani del pubblico, unico soggetto che può farsi garante sia della sicurezza, di una corretta manutenzione e, non ultimo, del diritto di accesso alla rete. Pensiamo alla privatizzazione della rete ferroviaria in Inghilterra: il privato ha risparmiato sulla manutenzione e sulla sicurezza con un aumento incredibile degli incidenti.

ACCESSO AL SERVIZIO
Quale interesse potrà avere un privato, infatti, il cui scopo è quello di fare profitto, a garantire accesso a località e frazioni più isolate?

OCCUPAZIONE
La vendita della rete del gas può avere conseguenze nefaste anche sull’occupazione locale nel caso in cui il nuovo proprietario abbia sede in una città o in un paese diverso.

Quando l’assessore Pula afferma “bisogna fare manutenzione, ci costa troppo, e darle in concessione non ci conviene” fa sorgere spontanea una battuta: allora vendiamoci anche il Ponte delle Torri!

Quando i 29 milioni messi in cassa (quanti dubbi rispetto a questa cifra e che fare se la gara andrà deserta?) saranno finiti, magari per l’ennesima mala gestione della cosa pubblica, avremo perso per sempre (oltre al denaro) anche un patrimonio collettivo strategico per lo sviluppo. Che altro ci venderemo?

Questa decisione va sottoposta a un giudizio collettivo, si faccia un referendum e si chieda ai veri proprietari, cioè la collettività, come gestire il proprio patrimonio. Gli asset sono proprietà di una comunità e non del politico di turno.

Il PD spoletino dovrà astenersi, data la sua crisi d’identità o per sostenere come sempre il PD di Foligno, il M5S voterà ostinatamente contro.

Elisa Bassetti
Movimento 5 Stelle Spoleto