Guerra al razzismo, Don Formenton diventa un ‘caso nazionale’

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Finisce su tutti i giornali il cartello affisso dal parroco all’ingresso della chiesa di S. Angelo in Mercole

Don Gianfranco Formenton finisce nelle prime pagine di tutti i maggiori quotidiani nazionali. Alla ribalta con la sua singolare iniziativa di affiggere alla porta della chiesa di Sant’Angelo in Mercole,un cartellone con su scritto: ” In questa chiesa è vietato l’ingresso ai razzisti. Tornate a casa vostra!”. Quello del sacerdote, è lui stesso a spiegarlo, “è un invito delicato a tornare a casa a riflettere che la Casa del Popolo di Dio non è il posto per chi rifiuta di accogliere i poveri – tiene a precisare il prete – un monito, legittimo, doveroso per ricordare ai razzisti che questa non è la loro casa, ci si devono sentire stranieri in questa casa”. Il gesto è da ricondursi ai fatti di questi giorni accaduti a Treviso e a Roma, con protagonisti gli immigrati. Il prete, di origini venete, ha voluto dire la sua. “Lo slogan più diffuso oggi è tornate a casa vostra. Con questo messaggio voglio far sapere a chi grida queste parole che ci sono anche luoghi, come la casa di Dio, dove anche loro non sono ben accetti. Tra l’altro son stato persino gentile. Gesù è molto più duro”. Una dura critica a quello accaduto a Quinto, dove l’arrivo improvviso di un centinaio di richiedenti asilo africa ha provocato incendi e rivolte da parte dei cittadini contrari ad accogliere gli stranieri. Don Gianfranco contro il governatore del Veneto Zaia: “Dice di essere contro la violenza stando dalla parte dei cittadini ma in questo modo giustifica il terrorismo messo in atto arrivando al punto da appiccare il fuoco. Queste azioni squadriste si sono già verificate negli anni venti”.

 

Pamela Bevilacqua

www.spoletonline.com

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