Approvato il bilancio preventivo 2014 del Comune di Spoleto

Contrario il Pd e Spoleto 5 Stelle. Pdl e Due Mondi escono al momento del voto

 

Con 13 voti favorevoli (Rinnovamento e Spoleto Popolare), 7 contrari (Pd e 5 Stelle) e due consiglieri che non hanno partecipato al voto (Emili e Cretoni) è passato il bilancio preventivo 2014 del Comune di Spoleto. In sintesi, l’amministrazione Cardarelli ha riconosciuto ed inserito a bilancio il debito del

Comune con la Valle Umbra Servizi, pari a 457 mila euro, fino a ieri tenuto fuori dal conto pubblico. Questa operazione è stata approvata con 14 voti favorevoli, 2 astenuti (Pdl e Due Mondi) e 7 contrari (Pd e 5 Stelle). Rimangono ancora fuori bilancio, in quanto oggetto di contenzioso, l’affaire Marcucci (l’ex avvocato di fiducia del Comune di Spoleto che vanta un conto salatissimo) e la vicenda legata all’Umbria Mobilità.

Non sono mancate, anche nella seduta odierna, le solite schermaglie con il Partito democratico, che in sostanza ha preso atto del fatto che l’amministrazione ha preso per buoni i conti dell’ex assessore Zualdi, l’ultimo responsabile del bilancio durante la giunta Benedetti. In pratica l’opposizione rimprovera alla maggioranza di non avere effettuato i riaccertamenti annunciati in campagna elettorale: “I conti sono buoni oppure no – ha detto il capogruppo del Pd Dante Andrea Rossi – e se non sono buoni ci vuole il coraggio di commissariare l’ente”. Pronta la replica del sindaco: “Ma come – ha replicato Cardarelli -, non eravate voi a dire, fino a ieri, che il commissariamento è il male di tutti i mali?”. Il primo cittadino ha poi confermato la volontà di non nascondere nulla agli spoletini, annunciando una serie di incontri con la cittadinanza, tutti ancora da programmare, per illustrare il bilancio del Comune. Nel frattempo l’amministrazione proseguirà i riconteggi, magari potendo contare sul prossimo dirigente finanziario.

Capitolo a parte, infine, per l’azienda agricola di Giano dell’Umbria, di proprietà del Comune di Spoleto.

L’amministrazione Benedetti l’aveva inserita tra i beni alienabili per ripianare il passivo di bilancio dell’ente. Ovviamente l’allora opposizione, al grido di “giù le mani dai beni di Spoleto”, si era battuta affinché ciò non accadesse. Oggi l’azienda figura di nuovo fra i beni alienabili, peraltro ad un prezzo – circa 3 milioni e 800 mila euro – leggermente inferiore rispetto a quello stimato dalla giunta precedente, ribasso emerso a seguito di nuove perizie. Ad ogni modo la vendita dell’azienda è uno degli aggiustamenti del piano di rientro che slitta all’anno prossimo, visto che 2014 è pressoché finito e non è ancora stato pubblicato l’avviso di alienazione. Anche su questo punto Cardarelli è stato chiaro: “Fosse per me non la venderei mai – ha detto in consiglio -, ma ad oggi non ci siamo potuti permettere di alienare beni differenti da questa azienda agricola, poiché mi è stato detto che il Comune non dispone delle professionalità necessarie a valutarne gli esatti valori. Poiché però – ha concluso – mi rifiuto di credere che i nostri geometri non abbiano studiato estimo, ho dato mandato agli uffici comunali di procedere alle valutazioni di tutti i beni di proprietà del Comune. All’esito di tali valutazioni, valuteremo se c’è la possibilità di alienare qualche altro immobile e salvare così l’azienda di Giano”.

 

Daniele Ubaldi

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