Il sindaco Benedetti salva la poltrona

Hanke e Dominici salvano il sindaco Benedetti. Respinta la mozione di sfiducia

Il consiglio comunale approva la mozione Hanke che tiene conto delle osservazioni di Cerquiglini sui riconteggi di bilancio, deridendo di fatto la linea del sindaco il quale vota ‘sì’ senza battere ciglio. I due consiglieri di ‘opposizione relativa’ parlano di responsabilità, mentre in maggioranza c’è chi dice: ‘Tutto come da copione’

La mozione di Hanke (Terzo Polo) sul buco passa, quella di Dominici (Misto) sui fondi della Regione viene ammessa con urgenza al prossimo consiglio comunale, e il sindaco Benedetti resta in piedi

Tutto come da copione, come più di un consigliere di maggioranza ha avuto modo di dire, sia pur a denti stretti. Con questi due piccoli, minuti pretesti, appunto le due mozioni presentate dai consiglieri di “opposizione relativa”, la maggioranza che sostiene l’attuale giunta è riuscita a rimanere in sella, evitando il commissariamento. “La mia mozione sul riaccertamento del buco di bilancio – ha detto Hanke motivando la scelta di anteporla al voto di sfiducia al sindaco – nasce dalla possibilità di far pesare di meno sui cittadini il disavanzo in cui versano le casse comunali. E’ una questione di responsabilità, che esula dalle appartenenze politiche”.

 

La scelta di Maurizio Hanke e Aliero Dominici è stata duramente criticata dalle altre forze di opposizione, che hanno parlato apertamente di “pretesti” e “tentativi” di evitare la discussione prioritaria, appunto la sfiducia al primo cittadino. Ma tant’è. Con 17 voti favorevoli (Pd, Psi, Hanke e Dominici), 13 contrari ed un solo astenuto (De Angelis), entrambe le richieste dei due consiglieri di minoranza sono state accolte dal massimo consesso cittadino.

 

In particolare, la mozione di Maurizio Hanke è stata trasformata da “impegno” a “invito” per gli uffici comunali, a rivedere le pratiche relative all’accertamento del gettito ordinario Ici per gli anni 2009, 2010 e 2011, l’accertamento dell’Imu 2012 e l’eliminazione dei ruoli esecutivi sulle violazioni al codice della strada. A dirla proprio tutta, una mozione del genere rappresenta in sé un’ingerenza politica pesante nel lavoro dei tecnici e dipendenti comunali, che hanno provveduto a riaccertare tutti i residui di bilancio durante la scorsa estate. Tuttavia, come ha avuto modo di spiegare il segretario generale Ruggieri, se l’amministrazione “invita”, e non “impegna”, i dipendenti comunali a rivedere determinate pratiche, l’atto diventa all’improvviso legittimo e deliberabile dal consiglio comunale. E così fu.

 

“E’ una mozione ridicola – ha detto Cappelletti di Rinnovamento – che riabilita l’ex direttore generale Cerquiglini, sul quale pende un’indagine della Procura della Repubblica di Spoleto e un procedimento disciplinare interno. Tra l’altro non credo sia legittimo invertire l’ordine del giorno in occasione di una mozione di sfiducia, anche perché la maggioranza potrebbe votare l’inversione per tutte e 50 le mozioni che abbiamo a ruolo, e la sfiducia non si voterebbe mai. E’ ridicolo. Ci si rimprovera che non teniamo a cuore il bilancio del nostro Comune: io mi chiedo dove fosse Hanke a settembre scorso, noi eravamo a dormire in Comune pur di vedere le carte dei riaccertamenti. E adesso, una volta approvata questa mozione, a chi darete incarico di riconteggiare tutto? Alla Nichinonni? A qualcun altro? Entro quali tempi? La verità è che oggi apponete un altro tassello sullo scacchiere delle responsabilità. State votando un’illegittimità reiterata”.

 

Dominici del Misto, cofirmatario della mozione Hanke, ha riaffermato la necesità di approfondire l’argomento per cercare di abbattere il più possibile il disavanzo del Comune, insinuando che a qualche consigliere di opposizione non interessa l’esatta entità del buco.

 

Duro il capogruppo del Misto, Profili: “Sono di destra, amo avere un bilancio a posto e la legalità. Il punto è che in questo Comune la legalità non c’è più, perché il bilancio è falso. La giornata di oggi è una giornata ipocrita. La mozione serve a giustificare gli accordi, che in politica si fanno. Meglio sarebbe stato proporre direttamente un nuovo progetto politico”.

 

“E’ come se il pilota dell’aereo – ha detto Grifoni, capogruppo del Terzo Polo, lo stesso gruppo cui in teoria appartiene ancora Hanke – fosse Cerquiglini. Ci si accorge che faceva precipitare l’aereo e lo si sostituisce. Poi arriva qualcuno che dice l’ex pilota dice che non si deve andare a New York, ma a Parigi. E si decide di dar retta all’ex pilota. Allora il sospetto che mi viene è che per voi non è importante dove vada l’aereo, basta che non dobbiate scendere. Così come a giugno vi dissi che rischiavate di votare un bilancio falso, così questa sera state votando in modo poco etico uno strumento (la mozione Hanke, ndr) che non è legale”.

 

Per Cretoni del Pdl “non stiamo giocando a Monopoli con i conti del Comune di Spoleto, e non è possibile che a redigere il piano di rientro sia la stessa amministrazione che ha provocato questi danni. Ritengo che sia giusto fermare quei giochi politici che hanno fatto male alla città di Spoleto, e che hanno caratterizzato questi quattro anni di amministrazione”.

 

Secondo Placidi di 5 Stelle la mozione Hanke “è una buffonata, una pagliacciata, che porta sicuramente a guadagnare tempo e a offrire sponde. Certamente non è riconducibile alla volontà della cittadinanza, perché basta aprire la porta di questo palazzo, nel quale qualcuno si arrocca, per conoscere cosa pensano gli spoletini. Da chi ci ha condotto in questa situazione mi aspetto che non apra più bocca in merito. E invece ora lo riabilitiamo”. Poi, rivolto ad Hanke: “Il consigliere Hanke parlava di rischio bancarotta per il Comune di Spoleto già nel 2008, in un pamphlet venduto a 5 euro. Mi chiedo cosa sia successo in questi ultimi sei anni, se per il consigliere il problema dei conti del Comune non si è più presentato come un’urgenza”. Placidi ha anche parlato di un progetto di edificabilità di cinque ettari di terreno a Madonna di Lugo, che dovrebbero passare da agricoli a industriali “in fretta e furia”.

 

Pirotecnico l’intervento di Cardarelli, Rinnovamento, che merita di essere riportato nella sua quasi totalità: “Lo sdegno rischia di superare anche la logica. Intanto non capisco come ha fatto il sindaco a votare a favore il documento di Hanke, che lo accusa di essere un ebete. Perché nel momento in cui lui fa i riaccertamenti, ci fa quattro incontri con i cittadini, e poi arriva qualcuno e gli dice che non ha sentito il parere di Cerquiglini… E oltretutto il sindaco vota per primo l’ammissione della propria incapacità? Per lo meno oggi avresti dovuto astenerti. Per cui partiamo dal massimo dello zero, dell’incoerenza, del ridicolo. Hanke mi ricorda quel che faceva un mio amico dell’università. Lui non aveva dimestichezza con la scopa, però la lanetta la infilava con la scopa sotto il letto. La nascondeva, ma una volta la respirò. E voi state facendo la stessa cosa, accettate di respirarvi la lanetta. Pensate un po’: chi non ha fatto un minimo di conto, chi non ha fatto niente, oggi viene a dire: ascoltiamo il nostro direttore generale perché forse ha ragione. Lo stesso direttore generale che oggi, ci dicono i revisori, avrebbe pagato circa un milione di euro senza i documenti necessari. Abbiamo mobilitato l’esercito italiano per chiamare il super esperto da Perugia a farci i conti, e adesso il cretino diventa proprio il super esperto che abbiamo chiamato. La verità è che è già cominciato il mercato delle vacche e le spartizioni. Il futuro ci dirà quali sono le poltroncine, i strapuntini, le presidenze delle farmacie che saranno assegnate alla bisogna. Spoleto ha bisogno di chiarezza, pulizia”.

 

Il capogruppo del Pd Daniela Tosti, visibilmente in imbarazzo (e come criticarla?), ha parlato di “presupposti di responsabilità”, “evitare il commissariamento”, “dare soluzioni” e “approvare il bilancio di previsione”. “Oggi il collegio dei revisori conti ci dice che ci sono cose da rivedere, e io credo sia obbligatorio farlo per avere dati certi ed evitare il commissariamento. Non credo che abbiamo perso la dignità, sarebbe stato più facile far venire il commissario e lavarci le mani”.

 

Dominici e Hanke hanno preso nuovamente la parola per replicare duramente alle accuse, respingendo ogni logica di compravendita di poltrone o altri privilegi, ma appellandosi al buonsenso e alla responsabilità.

 

Con 17 voti favorevoli – tra i quali quello del sindaco -, 13 contrari e l’astensione di De Angelis il consiglio ha approvato la mozione Hanke. “Coma da copione”, coma hanno avuto modo di ribadire alcuni consiglieri di maggioranza.

 

Allo stesso modo, al momento di votare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Benedetti, i due cofirmatari Hanke e Dominici – mantenendo fede alla parola data – hanno deciso di allontanarsi dall’aula e di non partecipare alle operazioni di voto, favorendone il respingimento (14 voti favorevoli alla mozione di sfiducia, 15 contrari) e salvando, almeno per il momento, il primo cittadino e quel che resta della sua giunta comunale. Ancora una volta, “come da copione”.

 

Poco importa che il capogruppo, nonché unico consigliere, della Lista Civica “Spoleto Città Unità per Daniele Benedetti Sindaco”, Marco De Angelis, abbia fatto mancare la propria fiducia al sindaco che porta il nome della lista stessa; come ha avuto modo di dire lo stesso capogruppo nel fare i complimenti al primo cittadino, “Lei oggi è entrato in consiglio con 16 consiglieri di maggioranza, e ne esce con 17”, alludendo evidentemente all’atteggiamento da salvagente tenuto da Dominici e Hanke.

 

Lo stesso Diego Catanossi, il più giovane dei consiglieri del Pd, ha ammesso che “la sedia scotta perché sento il peso di una città, condiviso con De Angelis insieme al quale condivido la delusione”. Catanossi ha votato contro la sfiducia solo per evitare il commissariamento, apprezzando le dimissioni di Benedetti e, allo stesso tempo, augurandosi che non nascondano qualcos’altro.

 

Dunque Benedetti ce l’ha fatta. Ma cosa resta, in realtà, del primo cittadino e del suo mandato? Ben poco, eccezion fatta per l’obiettivo di approvare il bilancio preventivo 2013 entro novembre, un piano di rientro che duri cinque anni e non 50, una lista civica che sicuramente è in costruzione e alla quale partecipano sia Hanke sia Dominici e, infine, le basi per una nuova maggioranza. Che al momento, ad ogni modo, ancora non c’è.

 

“Sono stanco – ha detto Benedetti nel suo intervento prima del voto di fiducia – delle strumentalizzazioni continue cui sono esposto con la vicenda del bilancio, anche dall’interno del mio gruppo. Comunque vada, non ritirerò le dimissioni finché le forze politiche non siederanno al tavolo con l’intenzione concreta di costruire insieme il percorso di risanamento. Le elezioni ci saranno tra sei mesi: è inutile speculare sul bilancio per fare campagna elettorale. Ringrazio chi mi darà la sua fiducia – ha concluso – e lo porterò sempre nel cuore”.

 

 

Daniele Ubaldi

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