Sono trascorsi 74 Anni dalla quella tragedia di Superga. La leggenda del Grande Torino

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(di Rosario Murro) -Il Grande Torino era un’alchimia perfetta di forza, determinazione, tecnica e spirito.

Nei caffé e nelle case, nelle scuole e nelle fabbriche, la formazione – Bacigalupo Ballarin, Maroso Grezar Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola – veniva recitata come una poesia. E poi le maniche “rivoltate” del Capitano, la tromba del Filadelfia, i 10 giocatori su undici titolari della Nazionale. Era una squadra al di sopra del tifo e del campanilismo, orgoglio di tutti. Fino a quel maledetto 4 maggio.

Ma quegli uomini sono passi direttamente alla Leggenda.

E la Leggenda narra anche che questa squadra ancora oggi se ne parla con grande emozione, Lo stadio Filadelfia, il colore delle maglie ,quel granata che ancora oggi commuove.

Quel 4 Maggio , l’aereo faceva ritorno da Lisbona dopo l’amichevole con il Benefica. La nebbia su Superga lo schianto sulle mura della Basilica , il silenzio tombale del pilota , Pierluigi Meroni , si come Gigi quel Meroni anni dopo avrebbe entusiasmato i tifosi granata, scomparso dopo essere stato investito con il suo compagno di squadra Fabrizio Poletti Il 15 ottobre 1967, da un’auto nel centro di Torino , alla guida un giovane tifoso granata Attilio Romero poi diventato presidente del Toro.

Il Grande Torino perde l’amichevole cntro il Benfica 4-3.

Mazzola e tutta la squadra ripartono da Lisbona . L’aereo con a bordo tutta comitiva, un trimotore FIAT G.212, con marche I-ELCE, delle Avio Linee Italiane, decolla dall’aeroporto di Lisbona alle 9:40 di mercoledì 4 maggio 1949. , ma, anziché dirigersi a Milano Malpensa, come inizialmente programmato, fa rotta diretta per l’aeroporto di Torino-Aeritalia. Ma chi ha deciso il cambio di destinazione? Perché?

A Torino il tempo è pessimo, con nuvole basse e fitte che ricoprono il cielo, pioggia battente, forte vento di libeccio con raffiche e visibilità orizzontale scarsissima (40 metri).

Alle 17:02 l’equipaggio effettua l’ultimo collegamento con la torre di controllo di Torino. Ma l’aereo, anziché con la pista di atterraggio, si allinea fatalmente con la Collina di Superga: il forte vento di libeccio avrebbe spostato di qualche grado l’angolo di approccio di I-ELCE alla pista, inoltre l’altimetro (si scoprirà nelle indagini che seguiranno l’incidente) è impazzito, bloccandosi a quota 2000 metri, mentre in realtà il velivolo si trova a soli 600 metri dal suolo.

Il pilota è indotto in errore, si vede sbucare davanti la basilica all’improvviso e con una velocità di 180 chilometri orari non può più far nulla. Non risultano del resto tentativi in extremis di riattaccata o virata. Sono le 17.03 del 4 maggio 1949 e il trimotore FIAT G.212 con a bordo il Grande Torino si schianta contro il terrapieno della Basilica di Superga, avvolta in una fitta nebbia. Alle 17.05 Aeritalia Torre chiama I-ELCE, non ricevendo alcuna risposta.

Tutto è compiuto. L’aereo si disintegra, scoppia un incendio e i corpi dilaniati e bruciati dei 31 occupanti vengono sbalzati fuori fra il prato e alcune stanze della stessa basilica. Non ci sono sopravvissuti, ma tutti diventeranno una leggenda nel Mondo del calcio.

Nello schianto persero la vita

Giocatori:

Valerio Bacigalupo (25, portiere)

Aldo Ballarin (27, difensore)

Dino Ballarin (25, portiere)

Émile (detto Milo) Bongiorni (28, attaccante)

Eusebio Castigliano (28, mediano)

Rubens Fadini (21, centrocampista)

Guglielmo Gabetto (33, attaccante)

Roger (detto Ruggero) Revelli Grava (27, centravanti)

Giuseppe Grezar (30, mediano)

Ezio Loik (29, mezzala destra)

Virgilio Romualdo Maroso (23, terzino sinistro)

Danilo Martelli (25, mediano e mezzala)

Valentino Mazzola (30, attaccante e centrocampista, capitano)

Romeo Menti (29, attaccante)

Piero (detto Pierino) Operto (22, difensore)

Franco Ossola (27, attaccante)

Mario Rigamonti (26, difensore)

Július (detto Giulio) Schubert (26, mezzala)

Dirigenti

Egidio (detto Arnaldo) Agnisetta (55, Direttore Generale)

Ippolito Civalleri (66, Dirigente Accompagnatore)

Andrea Bonaiuti (36, organizzatore delle trasferte)

Allenatori

Egri Erbstein (50, Direttore Tecnico)

Leslie Lievesley (37, allenatore)

Ottavio Cortina (52, massaggiatore)

Giornalisti

Renato Casalbore (58, Tuttosport)

Renato Tosatti (40, Gazzetta del Popolo)

Luigi Cavallero (42, La Nuova Stampa)

Equipaggio

Pierluigi Meroni (33, primo pilota)

Cesare Bianciardi (34, secondo pilota)

Celeste D’Incà (44, motorista)     Antonio Pangrazzi (42, radiotelegrafista)

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