Tutto il Mondo è Paese… L’amicizia al tempo di elezioni

 Passeggiando per Palermo il clima da campagna elettorale lo respiri. VIDEO

Spuntano come funghi i banner con faccioni vari che segnalano la presenza dei comitati elettorali degli aspiranti candidati ad una delle poltrone di Palazzo delle Aquile e gli attacchini, anche di giorno, riempiono gli spazi pubblicitari di cotanti faccioni. Una città al voto – la quinta più grande d’Italia – con una folla di “politici”, 1.319 concorrenti solo al Consiglio comunale, senza contare i candidati consiglieri alle otto circoscrizioni. Mentre cammini in via Libertà per un attimo pensi che tutto questo non ti appartenga e che hai altro a cui pensare. Invece squilla il telefonino e vedendo il numero non memorizzato, rispondi curioso e una voce ti dice: «Ciao, sono…ti ricordi? Mi ha dato il tuo numero Tizio, vediamoci per un caffè che ti devo parlare; c’è un mio parente che si candida». Spiazzato dici: «Sì, va bene». E lui esclama: «Perfetto, dimmi dove sei che ti raggiungo».

Nella conversazione, «lui è onesto», è la frase più ripetuta. Si parla come se si fosse amici da sempre e abbondano le pacche sulle spalle; annoiato dalle frasi «cambiamo Palermo» o «la città è al declino, c’è bisogno di noi» ti congedi millantando ipotetici impegni e l’amico, divenuto ormai amico “ritrovato”, ti saluta affettuosamente dicendo: «Grazie mille, fammi sapere se hai bisogno di altri volantini». Ancora? – pensi tu.  Anche il tuo profilo Facebook non viene risparmiato. La barra degli strumenti è invasa da richieste di amicizia, da note elettorali pubblicate sul tuo diario, da persone che ti inseriscono in gruppi senza nemmeno chiederti il permesso, e subito pensi: «Ma è una persecuzione? Hanno tutti bisogno di me?». Molti fanno campagna solo su Facebook e altri si sono piegati alla logica: la campagna elettorale si fa su Facebook.

Dunque nuovo profilo. Mark Zuckerberg ringrazia. Pensi alla fine che solo un posto si sia salvato dall’invasione: il campo di calcetto, luogo della pace per ogni giovane palermitano, dove nello spogliatoio, insieme ai tuoi amici, parli solo di serie A e di donne. Invece all’improvviso spuntano dalle borse “santini” con altri faccioni. E anche lì, con indosso la maglia di Miccoli, parte la discussione. A questo punto il primo pensiero è : «Anche gli spogliatoi del calcetto avete invaso. Sacrileghi! ». Cosa fare? – ci si domanda – e la soluzione è lì a portata di mano: «Papà, ma qualche parente nostro si candida? »

«A Palermo si candidano tutti », questo il titolo del video satirico di Giuseppe Ricotta,  giovane palermitano con la passione di girare video divertenti per la rete, che sta riscuotendo grande successo nel web. La video parodia degli aspiranti candidati al Comune di Palermo che, pur di accaparrarsi voti, promettono di tutto e di più ai cittadini.