No bavagli: Assostampa Umbra in Piazza a Perugia, in tanti per dire no all’emendamento Costa e ribadire il principio cardine del diritto di cronaca

No alle leggi bavaglio, sì alla libertà di stampa, al diritto di cronaca e a quello dei cittadini ad essere correttamente informati. Sono questi i messaggi lanciati stamattina a Perugia dall’Associazione Stampa Umbra che in Piazza Italia, nell’ambito delle iniziative Fnsi, ha organizzato una manifestazione molto partecipata dai colleghi contro l’emendamento Costa e le leggi che rischiano di annacquare  i cardini della professione e di intaccare l’articolo 21 della Costituzione.

In Piazza Italia Asu, insieme all’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, ha chiamato anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, l’associazione Libera e i Parlamentari umbri, due dei quali, gli on. Walter Verini (Pd) ed Emma Pavanelli (M5S), hanno raccolto l’invito. “La legge passata pochi giorni fa in Senato – ha detto il presidente Asu Massimiliano Cinque – impedisce di pubblicare le notizie di reato in maniera tempestiva perché vieta di pubblicare gli atti giudiziari.

E’ l’emendamento Costa – ha specificato il presidente – che fa seguito alla legge Cartabia sulla presunzione di innocenza la quale di fatto limita la possibilità per i giornalisti di venire a conoscenza dei reati. E’ un problema che riguarda anche il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. Non sono in discussione – ha precisato Cinque – i principi delle direttive comunitarie in materia, ciò che non funziona sono le leggi italiane che le hanno recepite.

La manifestazione di sabato 17 febbraio – ha poi specificato – è inserita in quelle di ambito nazionale avviate dalla Fnsi e si unisce a quelle delle altre Assostampa italiane. Ciò che chiede il sindacato è che Mattarella non firmi la legge così com’è”. Sulla stessa lunghezza d’onda la vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti Donatella Binaglia che ha sottolineato “il valore di un giornalismo al servizio dei cittadini”. “Queste leggi – ha dichiarato la Binaglia – mettono in discussione il diritto di cronaca e l’art. 21 della Costituzione ed inoltre impediscono ai cittadini di accedere a informazioni corrette e complete. Grazie al sindacato che ha organizzato questa iniziativa che ci vede pienamente partecipi e d’accordo.

Purtroppo c’è da dire che il quadro già difficile è peggiorato anche dalle lentezze sulla riforma dell’Ordine regolato ancora da una legge che risale al 1963 e che invece avrebbe assoluto bisogno di un aggiornamento”. Verini e Pavanelli hanno sottolineato l’importanza della manifestazione ed hanno dichiarato di condividerne lo spirito e l’obiettivo.

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