(la Redazione)Leggiamo in un Comunicato Unitario delle due Organizzazioni Sindacali che hanno emanato lo Sciopero Generale Nazionale del 17 Novembre 2023:
“Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. Si tratta di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione.
Siamo attenti e rispettosi delle regole, tanto che abbiamo richiesto noi un confronto con la Commissione. Pero’, nonostante le nostre puntuali argomentazioni, ha deciso di confermare il provvedimento, senza spiegare su quali basi normative ha deciso che non si tratta di uno sciopero generale.
Confermiamo, infine, la nostra disponibilità ad aderire alle indicazioni della Commissione per il settore dei vigili fuoco e quello del trasporto aereo”.
(Comunicato unitario CGIL e UIL)
ScioperoConfermato
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Dietro questo Comunicato firmato dai Segretari Generali CGIL e UIL, ovvero Landini e Bombardieri, sembra vi sia un totale rispetto dell’articolo 40 della Costituzione Italiana in materia di garanzia dei servizi essenziali durante lo Sciopero, eppure il Ministro “Capitano” Salvini non la vede così, creando una confusione mediatica, minacciando di “precettare i Lavoratori dei trasporti” per eventuali Scioperi, opinioni che forse dovrebbero essere discusse dall’intero Esecutivo prima di sparare a zero sulle Parti Sociali che lavorano in difesa dei Lavoratori.
In questo modo il Ministro Salvini è riuscito, insieme alla Commissione di Garanzia che mai si era espressa ad oggi e durante l’attuale Esecutivo, a trasformare lo Sciopero in “politica”, accusando addirittura Landini e Bombardieri di fare loro politica – mentre invece stanno facendo il loro lavoro ovvero difendere i Diritti dei Lavoratori come sempre fatto – e creando dissapori per un Sciopero Generale che forse all’inizio sarebbe interessato poco a tutti gli Italiani e che invece ora è diventato un caso politico e di forte interesse e divisione. Per intenderci un classico teatrino all’italiana, “affinché se ne parli” come sostiene il parlamentare Calenda.
Sta di fatto che si viaggia tra minacce, precetti, insulti su chi lavora o chi non ha mai lavorato in vita sua, su chi si fa il fine settimana lungo con lo Sciopero (senza essere pagato??? Mah, frase atipica da parte di un Ministro) … insomma un teatrino che non fa bene alla sofferenza delle Lavoratrici e Lavoratori Italiani che chiedono diritti e garanzie non solo per il Lavoro e la sicurezza bensì salari più alti, visto l’esagerato costo della vita soprattutto dal 2020 ad oggi.
Insomma una sottile linea di equilibrio tra gli Articoli 39 e 40 della Costituzione Italiana, Sindacati e Sciopero, dove la Politica di maggioranza “forse” se la sta prendendo un po’ troppo.