Terminato a metà pomeriggio al Viminale l’incontro con vertici delle forze di polizia e dell’intelligence presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. L’attenzione degli apparati di sicurezza si concentra su “lupi solitari” e migranti”.
Innalzamento delle misure di sicurezza davanti a obiettivi sensibili
È terminato al Viminale il comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica convocato per fare il punto all’indomani dell’attacco dell’Iran a Israele. Presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, erano presenti i vertici delle forze di polizia nazionali e dell’intelligence.
Secondo fonti del Viminale citate dall’agenzia Ansa, l’attenzione degli apparati di sicurezza si concentra su potenziali azioni di “lupi solitari”. Focus anche sui flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi, e restano in vigore i controlli alla frontiera Est.
“L’attacco sferrato dall’Iran a Israele non muta le condizioni di sicurezza in Italia già innalzata al massimo livello di allerta ad ottobre scorso, dopo l’aggressione di Hamas che ha riacceso la crisi in Medio Oriente”, ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che dopo l’attacco del 7 ottobre scorso, ”ha chiesto ai prefetti di aggiornare continuamente la lista degli obiettivi sensibili”.
Ieri a Roma si era riunito invece il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Sugli obbiettivi sensibili della comunità ebraica nella Capitale il prefetto Lamberto Giannini ha affermato che “i livelli di sicurezza sono altissimi. Difficile aumentarli ancora. Quello che serve è mantenerli costanti e non far cadere l’attenzione”.