Quale impegno per il punto nascite?

Il MoVimento 5 Stelle di Spoleto da tempo sta conducendo una sua battaglia per portare la politica ad investire le sue risorse sul Punto Nascita del San Matteo nella più totale convinzione che solo attraverso l’incremento dei parti si può evitare sia il declassamento dell’Ospedale che l’avvilimento della nostra città.

Vediamo il punto nascite come perno per lo sviluppo di Spoleto, come punto di partenza per una politica demografica che riporti l’infanzia e la famiglia al centro delle scelte politiche.

Di conseguenza stiamo seguendo con la massima attenzione ogni aspetto della faccenda e, in particolare, la questione della parto analgesia. Siamo intervenuti più volte sull’argomento e continuiamo ad insistere soprattutto di fronte al silenzio della Giunta e dopo gli infelici interventi del Vicesindaco Bececco con delega alla sanità; ci sentiamo quindi in dovere di non abbassare la guardia.

La nostra mozione di supporto al punto nascite è stata protocollata il 19 gennaio 2016 e sta ammuffendo tra gli ordini del giorno degli infruttuosi Consigli Comunali. Compirà tra poco 6 mesi. Che cosa ha fatto in questi sei mesi Cardarelli per assicurare il parto analgesia anche nel reparto di Ostetricia di Spoleto? Di dati per argomentare ne aveva a iosa, e molti glieli abbiamo forniti noi.

Abbiamo infatti incontrato la Dirigenza dell’ASL per capire i motivi di questa disfunzione e scritto informazioni molto precise per dare una spiegazione al problema. Finora ci sono state solo rassicurazioni e restiamo quindi in attesa di fatti concreti perché infatti, nonostante i 13 anestesisti, il parto analgesia non è ancora realtà. Eppure ci risulta che il 18 maggio sono scaduti i termini per un Avviso Pubblico emanato per l’assunzione degli anestesisti mancanti.

Torneremo quindi a breve a dialogare con il Dott. Imolo Fiaschini, soprattutto per ricordargli che partorire senza dolore è un diritto sancito dalla legge, e se necessario anche con il Primario Tazza. La parto analgesia rientra infatti nei LEA (livelli essenziali di assistenza) dal momento che costituisce, oggi come oggi, la tecnica universalmente riconosciuta per trattare il dolore da travaglio.

Ricordiamo al Sindaco e agli addetti ai lavori che qui non stiamo parlando di un servizio facoltativo, ma di una pratica sancita da una Legge dello Stato italiano, la n°38 del 2010, il cui primo articolo riconosce al cittadino il diritto ad accedere alla terapia del dolore. E questo diritto, ribadito nell’ Art.2, è tutelato e garantito, in particolare, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza. Se la partoriente, pertanto, intende avvalersi di questo diritto, la struttura ospedaliera pubblica ha l’obbligo di garantirlo.

L’impegno del MoVimento 5 Stelle a difesa delle ragioni del cittadino-utente è più che fondato e non vorremmo proprio trovarci nella condizione di risolvere in maniera traumatica il problema attraverso la denuncia di chi non assolve a quest’obbligo. A mali estremi, estremi rimedi.

In conclusione confidiamo nella sensibilità della Direzione Generale cui, come specificato sopra, chiederemo un nuovo e (speriamo) risolutivo incontro. Deve essere evidente a chiunque che non appartiene proprio al Codice Genetico del nostro MoVimento l’eventuale rinuncia ad una battaglia per la difesa dei diritti del cittadino in generale e di quello spoletino in particolare.

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