Mobilità alternativa, il Tar ‘demolisce’ il parcheggio della Posterna

Sorge su di un terreno di proprietà privata

Manufatto abusivo tra via della Posterna e via Interna delle Mura. Lo ha stabilito il Tar dell’Umbria. Ma attenzione, perché non si tratta dell’ecomostro, i due orribili palazzi che deturpano il centro storico di Spoleto. No, stavolta in tribunale c’è finito il maxi parcheggio della Posterna, primo stralcio della mobilità alternativa, non meno orribile dei palazzi ma per giunta costruito su di un terreno non di proprietà comunale, dunque abusivo. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dalla Findem, società proprietaria del terreno e “madre”, anzi “nonna” morale sia dei palazzi che del parcheggio. A nulla è valso il ricorso incidentale presentato dal Comune di Spoleto, che ha ricordato come l’aumento di volumetria concesso dal Comune al privato per costruire i due edifici fosse strettamente connesso alla concessione gratuita, sempre da parte della stessa Findem, del terreno sul quale costruire il parcheggione. Un accordo, quello citato dal Comune di Spoleto, vecchio di 14 anni (correva l’anno 2000) e per giunta mai registrato, oltretutto indipendente – secondo la Findem e da oggi anche secondo il Tar – dal piano particolareggiato che ha autorizzato l’iniziativa di edilizia privata, approvato dal consiglio comunale di Spoleto due anni prima, nel 1998. A questo punto al Comune di Spoleto restano tre strade: ricorrere al Consiglio di Stato, rinunciare al maxi parcheggio con tutto quello che è già costato oppure espropriare il terreno, con tutto ciò che ne conseguirebbe dal punto di vista finanziario per le già disastrate casse dell’ente.

 

Dan. Ub.

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